Dimensioni: 198 x 104 cm
Data: 1600
Tecnica: Olio su tela
Museo Bardini @ Firenze
Giovan Paolo Cavagna (Bergamo 1556 - Bergamo 1627)
CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.,
Coletto (colletto)Coletto (colletto)
Giubbetto, solitamente in cuoio, senza maniche, indossato inizialmente nell'abbigliamento militare tra il corpo e la corazza; successivamente si diffuse anche come indumento civile.,
GiupponeGiuppone
Giubbetto più appariscente del farsetto, arricchito nella parte anteriore da voluminosa imbottitura.,
GiarrettieraGiarrettiera
Fascia da avvolgere intorno alla gamba per trattenere la calza; nel Medioevo trattiene i calzoni, stretta sotto il ginocchio, si incrocia dietro il garretto per tornare ad annodarsi sopra il ginocchio. Diverrà arma di seduzione sempre più impreziosita e ornata, indossata da entrambi i sessi. L'evoluzione moderna consiste nell'averla resa elastica. ,
Catena d'oroCatena d'oro
,
CinturaCintura
Striscia morbida e flessibile per avvolgere o stringere le vesti all'altezza della vita (ma da porre anche sui fianchi o sotto al seno) o per sostenere oggetti al fianco, come spada, sciabola, ecc. Composta in materiali vari come stoffa, cuoio e metallo.
Il giovane rappresentato indossa un coletto senza maniche (quelle visibili appartengono al giuppone marrone), che presenta una apertura frontale, chiusa per un breve tratto sotto al collo da bottoni preziosamente lavorati. Il ritratto documenta una fase abbastanza precoce della forma di calzoni allungati fino sotto il ginocchio, costruiti non molto larghi alla gamba, in modo da poter ridurre al massimo le imbottiture, comparsi nell'ultimo ventennio del XVI secolo e inizialmente impiegati soprattutto per cavalcare. L'esemplare rappresentato si conclude, al fondo, con giarrettiere riccamente decorate. L'appartenenza all'ordine di Malta è testimoniata dalla croce bianca profilata in oro, agganciata a una catena d'oro ed esibita sul petto. Dall'apertura del coletto, sopra il giuppone, il cavaliere esibisce una cintura tenuta da una fibbia, cui è agganciato un pugnale e tiene nella mano sinistra l'impugnatura di una spada.
Fonte: Grazietta Butazzi, in Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (a cura di), Il ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti, Milano 2002, p. 142.
Elisabetta De Toni