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Opere

Ritratto di Baldassarre Mitta

Dimensioni: 218 x 132 cm

Data: 1687

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Ca' Granda @ Milano

Autore

Andrea Porta (Milano 1656 - Milano 1723)

Soggetti

CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.
, RabatRabat
Colletto da uomo, di lino o pizzo, teso o pieghettato, rovesciato e diviso in due parti. Diffuso all'epoca di Luigi XIV, durò fino al 1700, quando si mutò in cravatta e jabot.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  

Descrizione

La particolare forma del colletto si riferisce a una tipologia che segna il passaggio da bavero piatto, allargato sulle spalle, affermato negli anni venti-trenta del Seicento, alla cravatta attestata nel guardaroba maschile dall'inizio dell'ottavo decennio. Nel ritratto il bavero, che non gira attorno al collo e si restringe ai lati allungandosi sul davanti, corrisponde  a modelli venuti di moda intorno alla metà del secolo, determinati dall'uso di portare i capelli lunghi sul collo. Il ritratto mostra l'attardarsi, nella tradizione lombarda, dell'uso del nero che nella seconda metà del Seicento contraddistingue in Europa i paesi di religione riformata. Anche qui, viene data ampia evidenza alla qualità della biancheria in vista e al suo immacolato candore, che si pone come parametro di rigore morale. L'ampio mantello non svela la forma degli indumenti, a parte gli ampi calzoni, chiusi sotto il ginocchio, collocabili nel quadro dell'eccentricità barocca che investe questo elemento vestimentario tra gli anni sessanta e settanta del secolo successivo per le generazioni più anziane o per abbigliamenti relativi a cariche pubbliche. Le scarpe a punta molto squadrata, la cui moda percorre quasi tutto il secolo, registrano una forte ripresa negli ultimi decenni; le fibbie – qui finemente lavorate, e probabilmente in argento dorato – sostituiscono le ‘rose' di nastri a iniziare dagli anni sessanta e settanta.

Fonte: Grazietta Butazzi, in Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (a cura di), Il ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti, Milano 2002, p. 184 e p. 274.
Elisabetta De Toni