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Opere

Ritratto di Giovanni Antonio Parravicini

Dimensioni: 222 x 138 cm

Data: 1721

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Ca' Granda @ Milano

Autore

Antonio Lucini ( - )

Soggetti

CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.
, MarsinaMarsina
Sorta di giacca da uomo inizialmente lunga e diritta, a falde squadrate, come nei modelli di fine Seicento, che diviene nel corso degli anni sempre più aderente al busto e alla vita, molto svasata posteriormente grazie all'introduzione di piegoni supplementari sulle cuciture laterali.
, Parrucca allonge (o alla sovrana)Parrucca allonge (o alla sovrana)
Parrucca maschile dai lunghi capelli inanellati che ricadono sulle spalle. Compare per la prima volta alla corte di Luigi XIV e in seguito si affermò ovunque imperasse il gusto francese.
, Sottomarsina (sottoveste, fintagiubba)Sottomarsina (sottoveste, fintagiubba)
Ricco indumento con maniche indossato sotto la marsina. Nella prima metà del XVIII secolo era lunga quasi ai ginocchi, con l'abbottonatura che arrivava in vita. Nella seconda metà del secolo la sottomarsina diviene più corta, aprendosi verso il collo e presentando in basso una linea sfuggente.
, CravattaCravatta
Accessorio elegante tipicamente maschile, ma usato a volte anche per abbellimento del vestiario femminile, costituito da una striscia sagomata e modellata, di seta o d'altro tessuto, che viene annodata attorno al collo facendola passare sotto il rovescio del colletto della camicia, lasciandone scendere l'estremità più lunga sul petto. Nella storia del costume, il nodo è il dettaglio che rendeva una cravatta particolare e alla moda.
, Maniche en pagodesManiche en pagodes
Foggia a imbuto delle maniche dell'abito femminile e maschile di moda tra il XVI e il XVII secolo.

Descrizione

Il ritratto mostra l'affermazione, nella moda maschile settecentesca, della struttura tardoseicentesca composta da marsina e sottomarsina con calzoni stretti e chiusi sotto il ginocchio, destinata a perdurare fino ad epoca recente. La marsina raffigurata si presenta allargata nella zona inferiore, grazie a profonde pieghe sui fianchi, lungo le due aperture laterali; questo dettaglio, assieme a quello delle tasche, tagliate in orizzontale quasi all'altezza della vita, con aletta centinata e chiusa da bottoni come l'alto paramano al fondo della manica, trova riscontro nella moda tra il secondo e il terzo decennio del secolo. La marsina si porta aperta e i bottoni sono piccoli, fitti, ma semplicemente figurativi; le tasche hanno una linea spiccatamente rococò. La sottomarsina risulta qui un poco accorciata rispetto alla marsina e, pur continuando ad essere costruita con maniche lunghe, queste sono prive della manopola decorativa che, ancora nel primo decennio del secolo, fuoriusciva a ornare l'alto paramano della marsina. La cravatta – ora configurata come una stretta sciarpa di lino pieghettata – è semplicemente annodata con i due lembi ricadenti. La parrucca conserva la monumentalità acquisita tra gli anni ottanta e novanta del Seicento; agli stessi anni risale la voga, poi seguita nei primi decenni del secolo seguente, di distenderne una larga porzione su una spalla. La parrucca bianca aveva fatto la sua comparsa, per le persone anziane, negli ultimi anni del secolo, ma si diffuse tra il secondo e il terzo decennio del XVIII secolo, estendendosi gradualmente a tutte le generazioni.

Fonti: Grazietta Butazzi, in Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (a cura di), Il ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti, Milano 2002, p. 280; Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. VI, Milano 1964, tavola 87.
Elisabetta De Toni