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Opere

La regina Ginevra

Dimensioni: 71,8 x 50,2 cm

Data: 1858

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Tate Gallery @ Londra

Autore

William Morris (Elm House (Walthamstow) 1834 - Hammersmith 1896)

Soggetti

CinturaCintura
Striscia morbida e flessibile per avvolgere o stringere le vesti all'altezza della vita (ma da porre anche sui fianchi o sotto al seno) o per sostenere oggetti al fianco, come spada, sciabola, ecc. Composta in materiali vari come stoffa, cuoio e metallo.
, Velluto broccatoVelluto broccato
Velluto che presenta aree di fondo ricoperte da trame broccate generalmente in filati d'oro e d'argento.

Descrizione

Nel suo unico quadro Morris dipinge la regina Ginevra con i tratti della moglie Jane, mentre si allaccia una cintura dorata portata al di sopra di una semplicissima veste “medievale” realizzata però con un tessuto che alludeva ai grandi velluti quattrocenteschi. L'abito, con una bottonatura dorata centrale sul busto ben aderente ed il colletto decorato da un bordo ricamato anch'esso dorato, è in velluto broccato bianco con motivi rosati, su cui stagliano le maniche rosse e ben aderenti, caratterizzate da un interno nero, come si nota dal polsino destro risvoltato. Lo sfondo è quello di un interno in cui compaiono tutti quegli “oggetti estetici” che le botteghe del movimento Arts and Crafs avrebbero dovuto produrre. Il movimento aveva lo scopo di ridiscutere alla base il gusto delle arti decorative e il modello di produzione capitalistica e industriale degli oggetti: proponeva il ritorno al lavoro manuale e il recupero delle raffinatezze delle lavorazioni artigianali antiche per creare prodotti artistici unici. Riproponeva inoltre un ideale di gusto elaborato sulla base di un Medioevo fantastico e mitico, visto come luogo di integrazione fra le classi sociali e momento del perfetto precapitalismo. L’abito estetico preraffaellita uscì dalla cerchia che lo aveva prodotto e divenne una specie di segno di riconoscimento delle signore della società intellettuale che ruotava intorno agli artisti d’avanguardia e cercava modelli di vita alternativi.

Fonte: Enrica Morini, Storia della moda. XVIII-XX, Milano 2000, p. 132.
Elisabetta De Toni