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Opere

Ritratto del re Luigi XIII di Francia

Dimensioni: 159 x 95 cm

Data: 1611

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Cleveland Museum of Art @ Cleveland

Autore

Frans Pourbus, il Giovane (Anversa 1569 - Parigi 1622)

Soggetti

AlettaAletta
Decorazione d'ispirazione spagnola applicata alla sommità della manica con doppia funzione, decorativa e di copertura dell'allacciatura.


 
, CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, Calzoni à gigotCalzoni à gigot
Calzoni cortissimi lanciati dalla moda spagnola, molto imbottiti e rotondeggianti, in uso nella seconda metà del XVI secolo, specialmente in Europa occidentale. 
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Farsetto (giubbetto, zupone)Farsetto (giubbetto, zupone)
Indumento principale, spesso imbottito, portato sopra la camicia e sotto il giuppone.
, GorgieraGorgiera
Colletto a pieghe fitte e strette, in mussola, trina o lino finissimo. Era inamidato e spesso irrigidito con filo di ferro.
, Scarpetta (scarpina)Scarpetta (scarpina)
Leggera calzatura detta escarpin in Francia. Affermatasi alla fine del XVII secolo, era inizialmente senza tacco con la linguetta che saliva un poco verso la caviglia. All’inizio del XVIII secolo la punta era quadrata. Ornata da una fibbia, fece parte dell’abito da ballo maschile sino al XIX secolo.
, CappelloCappello
Copricapo fornito di tesa, composto dal cucuzzolo (la parte più alta della calotta), la calotta (parte centrale, in corrispondenza del capo), che può aderire o esser sollevata rispetto alla testa, e la falda o tesa, ovvero la parte che sporge alla base della calotta.
, Coccarda (rosetta)Coccarda (rosetta)
Decoro realizzato con del nastro o del merletto, increspati o pieghettati a forma di rosa (donde l'altro nome di rosetta), di uno o più colori. 

Descrizione

Il giovane Luigi XIII indossa un farsetto imbottito, caratterizzato dalla presenza delle alette, brevi lembi di tessuto che sporgono all'altezza delle spalle, e chiuso sul davanti da una lunga fila di bottoni, al di sotto dei quali vi è un piccolo fiocco. L'alto colletto del farsetto è nascosto dalla bianca gorgiera, il cui tessuto e fattura riprendono quello dei polsini risvoltati della camicia. Attorno al busto, il giovane re, porta inoltre una fascia blu a cui è attaccata la croce simbolo dell'ordine dello Spirito Santo, il più prestigioso ordine cavalleresco della monarchia francese. La parte inferiore è coperta da calzoncini corti e rigonfi che arrivano sopra il ginocchio, lasciando in mostra le gambe coperte dalle lunghe calze. Ai piedi porta delle scarpe decorate con una rosetta, che si intonano al colore del vestito. Infine, sul lato sinistro della tela si nota anche il cappello con cupola alta e tesa ripiegata, su cui sono applicate piume e pietre preziose. Nei primi decenni del Seicento, la moda francese continua ad essere influenzata da quella spagnola che si era diffusa intorno alla seconda metà del secolo precedente. I francesi, però, se da un lato accolgono le nuove fogge, dall'altro spesso rifiutano di vestirsi unicamente di nero e indossano anche abiti bianchi o di tinte più accese, a cui ricorrono soprattutto i reali e i membri delle classi più elevate. 

Fonte: Giulia Mafai, Storia del costume dall'età romana al Settecento, Milano 2011, pp. 253-257.
Sara Volpi