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Opere

Ritratto di Anna de Souvré, marchesa di Louvois

Dimensioni: 74,3 x 60,4 cm

Data: 1693

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Château de Versailles @ Versailles

Autore

Pierre Simon Dequoy ( - )

Soggetti

CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.
, Sottogonna (sottoveste)Sottogonna (sottoveste)
Le sottogonne, indossate sopra o sotto al busto (a secondo della linea degli abiti in voga al momento), servivano a conferire volume e morbidezza alla gonna dell’abito. Solitamente le donne non indossavano mai meno di due sottogonne, ma potevano essere anche molte di più, soprattutto tra gli anni trenta e cinquanta del Ottocento, periodo in cui il volume delle gonne, in continua crescita, era ottenuto quasi esclusivamente grazie alle sottogonne sovrapposte.
, Velluto broccatoVelluto broccato
Velluto che presenta aree di fondo ricoperte da trame broccate generalmente in filati d'oro e d'argento.
, Velluto unitoVelluto unito
Velluto in cui i ciuffi di pelo ricoprono la superficie del tessuto in modo uniforme e non lasciano vedere l'intreccio di fondo.
, Acconciatura à la FontangeAcconciatura à la Fontange
Acconciatura femminile in voga nel tardo XVII, sfoggiata per la prima volta nel 1680 dall'amante di Luigi XIV, mademoiselle Fontanges. La pettinatura è strutturata su una particolare armatura in fil di ferro posta sulla sommità del capo e si sviluppa in altezza (può raggiungere i 20 centimetri). Questa struttura sostiene tutti i capelli della dama ed è coperta da una calotta di finissimo lino o merletto rigidamente pieghettato, le cui lunghe bande laterali scendono sulla schiena.
, CriardeCriarde
Alla fine del XVII secolo si nota un'accentuazione del rigonfiamento della gonna nella parte posteriore, ottenuto attraverso una tela gommata e inamidata sulla quale viene appuntata e trattenuta la sopragonna seicentesca. Il termine deriva dal fruscio che produceva a ogni movimento della dama.
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, Volant (volante o falpalà)Volant (volante o falpalà)
Striscia di tessuto increspato o pieghettato, fissato a un altro tessuto lungo l'arricciatura.
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, StrascicoStrascico
Fondo allungato dell'abito, che viene trascinato per terra. Rendendo la figura più alta e sottile, conferisce importanza a chi lo porta e perciò è riservato soprattutto agli ambienti di corte. Fissato sulle spalle come elemento separato, oppure prolungamento della veste.

Descrizione

La marchesa di Louvois indossa un abito di corte composto da sopragonna, sottogonna e corpetto. Il corpetto, che forma un tutt'uno con lo strascico e la gonna superiore, è rigido ma ingentilito dalla bordatura di pizzo. Le maniche si fermano a livello del gomito e gli ampi e vaporosi polsini creano una cascata di volants in pizzo. Il doppio gioco di gonne è invece tipico della foggia seicentesca: la sopragonna è infatti cucita e appuntata sul retro, al di sopra di una particolare imbottitura di tela gommata e inamidata chiamata criarde. Questa semplice e morbida arricciatura facilita la camminata di dame e nobildonne, perchè trattiene la gonna sul retro senza doverla spostare in continuazione con le mani. Inoltre, questo particolare accorgimento sartoriale lascia in bella vista la sottogonna, sempre più ricca e preziosa (qui a bande alterne in velluto blu e broccato d'oro). Altra stravaganza femminile della fine del XVII secolo è l'acconciatura: la marchesa sfoggia una pettinatura à la Fontange, un omaggio a mademoiselle Fontanges, amante prediletta di Luigi XIV. Questa acconciatura si sviluppa in altezza grazie a una particolare armatura di fil di ferro, chiamata palissande e alta fino a 20 centimetri, sulla quale viene poi calata una calotta di finissima tela di merletto rigidamente pieghettato, le cui lunghe bande laterali scendono sulla schiena. Anna de Souvré tiene in mano un guanto lungo, molto diffuso anche per le occasioni da interno.

Fonti: J. Anderson Black, Madge Garland, Storia della moda, Novara 1987, pp. 198-200; Giorgio Marangoni, Evoluzione storica e stilistica della moda, dal secolo del barocco all'eclettismo degli stili, Milano 1985, pp. 41-65.
Clara Pellegris