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Opere

L'addio (Les adieux)

Dimensioni: 26,9 x 21,7 cm

Data: 1777

Tecnica: Incisione

Collocazione

Collezione privata @ -

Autore

Robert De Launay (Parigi 1754 - Parigi 1814)

Soggetti

Battant-l'œilBattant-l'œil
Si dice di alcune pettinature femminili o di certi berretti o cuffie che coprono la fronte e ricadono sugli occhi. 
, CuffiaCuffia
Copricapo di panno, trine o altri tessuti, più o meno adorno, talvolta legato sotto il mento. Fu portato con molte varianti fino al XVII secolo e successivamente destinata esclusivamente ai bambini.
, Habit à la françaiseHabit à la française
Il tipico abbigliamento del gentiluomo del diciottesimo secolo, costituito da habit (giacca o giustacuore), gilet o panciotto e culottes (calzoni che arrivavano al ginocchio). A questi elementi si aggiungevano calze di seta, jabot, camicia di lino o di cotone con polsi decorati.
, Robe à la françaiseRobe à la française
Il tipico abito femminile del diciottesimo secolo in Francia. Consisteva di un abito molto aderente nella parte superiore e aperto sul davanti, una gonna (jupe) e una pettorina (pièce d'estomac).
, Robe retroussée dans les pochesRobe retroussée dans les poches
Lo stile d'abbigliamento popolare in Francia per tutto il diciottesimo secolo. Grazie a due tagli delle tasche, la veste veniva tirata e drappeggiata dietro. In versione elegante poteva essere indossato anche dalle nobildonne che lo preferivano per la sua praticità  nei momenti all'aria aperta e durante le passeggiate in campagna. 
, PanierPanier
Nome dato all'armatura che, riempita di crine, veniva posta nel XVIII secolo sui fianchi per allargarli e sostenere l'ampiezza delle gonne.
, CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  

Descrizione

La nobildonna rappresentata mentre si appresta ad entrare assieme al marito nella sua loggia all'Opéra, indossa una robe à la française guarnita da balze di taffetas a fiori sopra a un grande panier in corda. Il corpetto termina a punta, con una scollatura estremamente profonda, chiamata alla archiduchesse, e impreziosita dal piccolo bouquet di fiori appuntato sulla spalla destra. I capelli rialzati e cotonati, sono ornati da un pennacchio di piume. Tipico dell'abbigliamento delle dame di corte negli anni settanta del secolo è il volume molto ampio della gonna a cui si abbinano acconciature molto elevate. L'estetica dell'artificiosità tocca con questi elementi il suo apice, tanto gli abiti sembrano complesse architetture di tessuto più che semplici indumenti. La donna rivolta verso il giovane cugino, gli offre la mano. Egli indossa un habit à la française, ovvero il classico abito composto da tre pezzi, giustacuore, gilet e culottes. Dietro di lui si intravede la maschera con la sua robe retroussée dans les poches, un modello che veniva preferito per la maggiore libertà che offriva nei movimenti ed era tipico dell'abbigliamento popolare. La donna indossa una cuffia che le ricade quasi sugli occhi (battant-l'œil), tenuta da un fazzoletto che passa sotto il mento ed è legato sul capo. 

Fonti: François Vatte e Pierrette Jean-Richard, Modes et costumes français 1574-1815. Gravures et dessins, Parigi 1966, pp. 76-77; Akiko Fukai (a cura di), La moda. Storia dal XVIII al XX secolo, Colonia 2003, p. 78 e p. 109.
Elisabetta De Toni