Dimensioni: 185 x 204 cm
Data: 1524
Tecnica: Affresco
Villa Suardi @ Trescore Balneario
Lorenzo Lotto (Venezia 1480 - Loreto 1556/1557)
CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle. ,
CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio. ,
GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. ,
Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.,
Vertugato (verducato, verduco, vertugade)Vertugato (verducato, verduco, vertugade)
Letteralmente "guarda virtù"; capo con ampia gonna sostenuta da rigidi cerchi, questi ultimi rivestiti con una stoffa generalmente di colore differente dal resto della gonna.,
CamoraCamora
Veste con ampie maniche che copriva il corpo quasi interamente; con scollo quadrato o tondo e punto di vita leggermente rialzato. Era l'indumento femminile più diffuso ancora nella prima metà del XVI secolo.,
Acconciatura alla capigliaraAcconciatura alla capigliara
Storicamente legata a Isabella d'Este, simile al medievale balzo italiano e al rollo spagnolo, ma più schiacciata, pesante e fastosa; era un'acconciatura-copricapo a foggia di liscio turbante, formato da un'anima di leggera lamiera o cuoio rivestita di stoffa intrecciata di nastri.,
Tessuto a rocchettoniTessuto a rocchettoni
Il famosissimo ciclo di affreschi della Cappella Suardi e custodito nell'omonimo oratorio bergamasco, narra le storie di Santa Brigida e Santa Barbara. Ogni episodio, raccontato dal pennello di Lorenzo Lotto, offre anche un'importante testimonianza della moda italiana dei primi del Cinquecento. Durante la cerimonia di vestizione la famiglia si raccoglie attorno a Brigida, prosternata con le mani sul gradino dell'altare. Il gruppo di donne in preghiera, in piedi sulla destra del dipinto, indossa camore rosso sanguigno e giallo ocra pastoso, i colori prediletti dalle dame dell'Italia settentrionale. La scollatura va pian piano scomparendo, non nel taglio (sempre basso e quadrato), ma in virtù della camicia che per la prima volta sale, coprendo il petto. La camiciola diventa un capo d'abbigliamento non più trascurabile, ora è infatti confezionata in batista lavorata a merletto. Il corpetto è aderente e imbottito di bambagia per donare rotondità al torace; le maniche sono rese gonfissime dalla struttura del tessuto a rocchettoni, soprattutto alle spalle e ai gomiti, ma strette in alcuni punti del braccio, secondo la moda borgognona. La lunga gonna presenta profonde pieghe montate a canne d'organo, a imitazione delle cupole delle chiese rinascimentali ed è sostenuta da un vertugato di grossa tela inamidata a forma conica allacciata in vita. I capelli sono raccolti nell'acconciatura alla capigliara: i capelli vengono sapientemente pettinati e sistemati in boccoli, trecce e toupet, posti alti sul capo in una forma a ciambella e poi chiusi nel "tutto tondo" di un cercine. Spesso al centro di questa struttura tondeggiante era fissato un prezioso medaglione.
Fonte: Jane Bridgeman, Dates, Dress, and Dosso: Some Problems of Chronology, in Luisa Ciammitti, Steven F. Ostrow, Salvatore Settis, Dosso's Fate: Painting and Court Culture in Renaissance Italy, Los Angeles 1998, p. 189; Giulia Mafai, Storia della moda, Roma 1998, pp. 63 e 65.
Clara Pellegris