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Opere

Ritratto di una donna e i suoi bambini

Dimensioni: 75,2 x 90,5 cm

Data: 1781

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Philadelphia Museum of Art @ Filadelfia

Autore

William Redmore Bigg (Londra 1755 - Londra 1828)

Soggetti

CappelloCappello
Copricapo fornito di tesa, composto dal cucuzzolo (la parte più alta della calotta), la calotta (parte centrale, in corrispondenza del capo), che può aderire o esser sollevata rispetto alla testa, e la falda o tesa, ovvero la parte che sporge alla base della calotta.
, FichuFichu
Fazzoletto da collo di forma triangolare, frequente nel Settecento, di norma in tessuto leggero come velo, mussolina, seta o merletto, con gale o frange, usato per coprire le spalle e il petto. 
, GalaGala
Striscia di tessuto o un nastro che veniva applicato, increspato o annodato in vari modi, su abiti femminili come elemento decorativo.
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, GrembiuleGrembiule
Accessorio creato per necessità pratiche, divenne presto elegante e già prima del Quattrocento, col fiorire dell'arte del ricamo, era spesso oggetto di squisita fattura. Nei secoli XVI e XVII fu un ornamento prezioso aggiunto nel ricco costume femminile, finché nel Settecento fece parte del costume stesso come guarnizione del vestito. Verso la fine del regno di Luigi XIV venne la moda dei grembiuli di merletto e di seta, di grandissimo lusso; se ne facevano di punto d'Inghilterra, di merletto d'argento e di merletto d'Alençon.
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, Habit à la françaiseHabit à la française
Il tipico abbigliamento del gentiluomo del diciottesimo secolo, costituito da habit (giacca o giustacuore), gilet o panciotto e culottes (calzoni che arrivavano al ginocchio). A questi elementi si aggiungevano calze di seta, jabot, camicia di lino o di cotone con polsi decorati.
, Mussola (o mussolina)Mussola (o mussolina)
Tessuto trasparente di cotone, lana oppure seta.
, Scarpetta (scarpina)Scarpetta (scarpina)
Leggera calzatura detta escarpin in Francia. Affermatasi alla fine del XVII secolo, era inizialmente senza tacco con la linguetta che saliva un poco verso la caviglia. All’inizio del XVIII secolo la punta era quadrata. Ornata da una fibbia, fece parte dell’abito da ballo maschile sino al XIX secolo.
, Tournure (o sellino)Tournure (o sellino)
Tipo di sottostruttura usata per sostenere il panneggio della gonna delle dame negli ultimi decenni del XIX secolo. Il suo successo decretò il definitivo tramonto della crinolina.
, Volant (volante o falpalà)Volant (volante o falpalà)
Striscia di tessuto increspato o pieghettato, fissato a un altro tessuto lungo l'arricciatura.
, Robe à la polonaiseRobe à la polonaise
Veste femminile del tardo XVIII secolo, riconoscibilissima dalla particolare sovrapposizione di una gonna e una sovragonna. La sovragonna della polonaise è caratterizzata da un triplice drappeggio posteriore ottenuto grazie a un sofisticato accorgimento tecnico: sottili, ma resistenti tiranti sono infatti nascosti all'interno dell'involucro di stoffa. Più o meno tesi, questi tiranti creano i drappeggi sui fianchi e sulle reni. Pare che la denominazione (e la tripartizione) di questo abito fosse a sua volta ispirata alla prima tripartizione della Polonia, avvenuta nel 1772 tra Russia, Prussia e Austria.

Descrizione

La moda rococò di fine Settecento modifica completamente il profilo femminile: il fichu annodato alla gorge-postiche sul petto e il sellino "faux-cul" sul retro creano strategiche protuberanze, delineando così una nuova, serpeggiante shilouette. Vista lateralmente, la figura appare infatti molto sinuosa e il corpo sembra quasi inclinarsi in avanti, tanto è gonfio e voluminoso sulla schiena. La dama al centro del ritratto indossa un abito dalla foggia più che inedita: si tratta di una robe à la polonaise, veste del tardo XVIII secolo, riconoscibilissima dalla particolare sovrapposizione di una gonna e una sovragonna. La sovragonna della polonaise è caratterizzata da un triplice drappeggio posteriore (nel ritratto è visibile solo quello laterale di destra), ottenuto grazie a un sofisticato accorgimento tecnico: sottili, ma resistenti tiranti sono infatti nascosti all'interno dell'involucro di stoffa. Più o meno tesi, questi tiranti creano i drappeggi sui fianchi e sulle reni. Fissato in vita, un leggerissimo grembiule di volant trasparente, che la piccola trattiene. Le maniche strette, la balza finale che conferisce spessore alla gonna e la sua ridotta lunghezza (tale da lasciar sbucare la scarpetta) sono dettagli tipici di questa deliziosa mise. La tela mostra un raro esempio di mezzi guanti, modello che lascia scoperte le dita. Volto e parrucca appaiono molto chiari. Proprio in quegli anni inizia a diffondersi una nuova polvere: un misto di farina di riso, amido e polvere di gaggiolo sono miscelati per ottenere una cipria profumata e pallidissima, usata tanto sui capelli quanto sul viso. Appoggiato sulla parrucca, un cappello di paglia portato molto basso e inclinato verso la fronte. Un cuscinetto di volant increspato trattenuto da un fiocco rosa crea la cupoletta, rendendola una vera opera d'arte. Il paggio moro, agghindato con turbante e habit à la française, resta in disparte accompagnando il gruppetto di donne e portando l'ombrellino e il mantello della signora. Le faglie, una bambina e una ragazzina, indossano abiti di mussolina bianca.

Fonte: Rosita Levi Pisetsky, Storia del costume in Italia, Vol. IV, Milano 1964, p. 99; Giorgio Marangoni, Evoluzione storica e stilistica della moda, dal secolo del barocco all'eclettismo degli stili, Milano 1985, p. 136.
Clara Pellegris