Archivio Arte Moda

it en

Opere

Cristo davanti a Pilato e flagellazione di Cristo

Data: 1519

Tecnica: Affresco

Collocazione

Cattedrale di Santa Maria Assunta @ Cremona

Autore

Gerolamo Romani, il Romanino (Brescia 1484 ca. - Brescia 1566 ca.)

Soggetti

Acconciatura alla capigliaraAcconciatura alla capigliara
Storicamente legata a Isabella d'Este, simile al medievale balzo italiano e al rollo spagnolo, ma più schiacciata, pesante e fastosa; era un'acconciatura-copricapo a foggia di liscio turbante, formato da un'anima di leggera lamiera o cuoio rivestita di stoffa intrecciata di nastri.
, BerrettaBerretta
Copricapo in panno o in feltro molto diffuso nell'Italia settentrionale tra il XIV e il XVI secolo.
, BraghettaBraghetta
Nel Quattrocento, nella moda francese borgognona, alla calza a braca viene aggiunta una parte anteriore nella quale venivano rinserrati i genitali: si allacciava con due o quattro fiocchi a puntali, fibbie o bottoni, usata anche come tasca per i guanti e il fazzoletto. Custodia penica del costume rinascimentale. 
, CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, CamoraCamora
Veste con ampie maniche che copriva il corpo quasi interamente; con scollo quadrato o tondo e punto di vita leggermente rialzato. Era l'indumento femminile più diffuso ancora nella prima metà del XVI secolo.
, CappelloCappello
Copricapo fornito di tesa, composto dal cucuzzolo (la parte più alta della calotta), la calotta (parte centrale, in corrispondenza del capo), che può aderire o esser sollevata rispetto alla testa, e la falda o tesa, ovvero la parte che sporge alla base della calotta.
, Coletto (colletto)Coletto (colletto)
Giubbetto, solitamente in cuoio, senza maniche, indossato inizialmente nell'abbigliamento militare tra il corpo e la corazza; successivamente si diffuse anche come indumento civile.
, Saio (saglio, saione)Saio (saglio, saione)
Veste simile alla più antica gonnella, quest'ultima in voga nel XIV secolo e nella prima metà del XV, con ampia scollatura tonda o quadrata da cui fuoriusciva generalmente la camicia elegantemente arricciata. Lunga e ampia, con maniche e guarnizioni, è sfoggiata dagli uomini nel Rinascimento.
, Scarpa a zampa d'orsoScarpa a zampa d'orso
La moda dei tagli rinascimentali si estende pian piano anche alle scarpe. Il modello a zampa d'orso presenta infatti particolari fenditure sul dorso del piede. Calzandolo, l'effetto è proprio quello di una zampa d'orso.
, RoboneRobone
Maestosa e ricchissima sopravveste signorile di gran moda nel XVI secolo. Avvolgente, lunga e quasi sempre foderata con pregiate pellicce. Lo sfoggio dei roboni non sfugge certo alla censura delle leggi suntuarie: soprabiti di questo genere erano infatti sempre ornati con orpelli, guarnizioni e pendagli di ricercata e costosa manifattura.

Opere correlate

Ecce Homo

Descrizione

Romanino incaricato di rappresentare la flagellazione di Cristo, ambienta la scena biblica in un contesto rinascimentale, testimoniato dagli abiti indossati dai personaggi rappresentati. L'uomo al lato sinistro dell'affresco veste un saione scaccato in bianco e marrone dorato, una foggia tipica nell'abbigliamento maschile fra la prima e la seconda decade del Cinquecento. Il capo si compone di un pettino largo, maniche ampie e una falda a pieghe che raggiunge il ginocchio, sotto a cui sono indossate delle calze marroni. Dal saione emerge la camicia bianca, caratterizzata da un colletto che arriva ad avvolgere la base del collo. In mano l'uomo stringe un ampio cappello piumato. Il personaggio che accompagna Cristo davanti a Pilato testimonia della moda delle vesti accoltellate, come si nota chiaramente dalle calze indossate fin sopra ai pantaloni, di foggia bizzarra: mentre sulla gamba sinistra la calza è fissata sopra al ginocchio, su quella destra dei lembi accoltellati di stoffa arrivano a cingere la gamba fino all'inguine, coprendo le braghe, lunghe al ginocchio, caratterizzate da un'imbottitura che marca delle bande orizzontali. Sopra all'armatura, che copre interamente le braccia, è indossato un coletto di panno bianco, dalle cui falde emerge la braghetta. In testa l'uomo sfoggia un cappello a tesa moderatamente ampia, ornato di piume di struzzo, che sembra completare in modo più frivolo una mise dal carattere militare. Ai piedi l'uomo porta le tipiche scarpe a zampa d'orso, le stesse che si notano ai piedi di molti dei personaggi rappresentati nell'affresco, compresi coloro che sono impegnati a flagellare Cristo. In alto, affacciati a una terrazza, un uomo e una donna osservano la scena, lui avvolto in un ampio robone di velluto rosso foderato di pelliccia e un beretto in capo, e lei con indosso la camora dal cui ampio scollo emerge la camicia bianca. Questa veste femminile si distingue in particolare per la manica elaborata, stretta a più riprese intorno al braccio per creare l'effetto di una successione di palloncini, fino al polso. Il capo della dama è ornato da una capigliara.

Fonte: Jane Bridgeman, I santi "gagliardi cavalieri". Vesti e armature nell'iconografia dei Santi Faustino e Giovita, in Massimiliano Capella, Ida Gianfranceschini, Elena Lucchesi Ragni (a cura di), Ferramola e Moretto, Brescia 2004, pp. 65-67.
Elisabetta De Toni