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Opere

Giuramento di Leone III

Dimensioni: 500 × 770 cm

Data: 1517

Tecnica: Affresco

Collocazione

Musei vaticani @ Roma

Autore

Pellegrino Aretusi, Pellegrino da Modena (Modena 1463-1465 - Modena 1523)

Soggetti

Saio (saglio, saione)Saio (saglio, saione)
Veste simile alla più antica gonnella, quest'ultima in voga nel XIV secolo e nella prima metà del XV, con ampia scollatura tonda o quadrata da cui fuoriusciva generalmente la camicia elegantemente arricciata. Lunga e ampia, con maniche e guarnizioni, è sfoggiata dagli uomini nel Rinascimento.
, Scarpa a muso di bueScarpa a muso di bue
"A muso di bue" si chiamano, agli inizi del Cinquecento, le scarpe maschili che assumono una nuova forma, larga e rotonda, spesso allacciate sul collo del piede. Molto pił aggraziate e delicate rispetto alle aguzze "scarpe a zampa d'orso" e per questo indossate anche delle donne.

Descrizione

Nel Giuramento di Leone III delle stanze vaticane è documentato il costume tipico dei cavalieri d’inizio secolo, vale a dire il saione militare indossato sopra all’armatura. Ne abbiamo qui diversi modelli, tutti caratterizzati dalla composizione del pettino con la grande falda a pieghe sottostanti e le maniche ampie ma corte al gomito. Sulla destra della scena sono raffigurati uomini armati che indossano saioni a strisce (cremisi e oro) e a scacchi (marrone e oro). Sulla sinistra altri saioni, uno cremisi e l’altro rosato, con una croce bianca sul busto. Tutti i personaggi sono muniti di corazza, golette, bracciali d’acciaio, e portano armi quali spade, daghette e armi in asta. L’acconciatura è simile per tutti: sopra una cuffia di tessuto o di cuoio, gli uomini indossano cappelli a tesa larga, alcuni decorati, secondo la consuetudine dell’epoca, con medaglie d’oro. Ai piedi, legate con un piccolo laccetto, i cavalieri indossano le nuove scarpe a muso di bue la cui moda comincia proprio in quegli anni.

Fonte: Jane Bridgeman, I santi "gagliardi cavalieri". Vesti e armature nell'iconografia dei Santi Faustino e Giovita, in Massimiliano Capella, Ida Gianfranceschini, Elena Lucchesi Ragni (a cura di), Ferramola e Moretto, Brescia 2004, pp. 65-67. 
Elisabetta De Toni