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Opere

Messa di Bolsena

Dimensioni: 660 x 500 cm

Data: 1512

Tecnica: Affresco

Collocazione

Musei vaticani @ Roma

Autore

Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1520)

Soggetti

CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Saio (saglio, saione)Saio (saglio, saione)
Veste simile alla più antica gonnella, quest'ultima in voga nel XIV secolo e nella prima metà del XV, con ampia scollatura tonda o quadrata da cui fuoriusciva generalmente la camicia elegantemente arricciata. Lunga e ampia, con maniche e guarnizioni, è sfoggiata dagli uomini nel Rinascimento.
, Scarpa a muso di bueScarpa a muso di bue
"A muso di bue" si chiamano, agli inizi del Cinquecento, le scarpe maschili che assumono una nuova forma, larga e rotonda, spesso allacciate sul collo del piede. Molto pił aggraziate e delicate rispetto alle aguzze "scarpe a zampa d'orso" e per questo indossate anche delle donne.
, Tessuto scaccatoTessuto scaccato

Descrizione

Attraverso il gruppo dei sediari, raffigurati nell'angolo in basso a destra, Raffaello ci testimonia la diffusione di quella foggia maschile tipicamente italiana, di moda tra il primo e l'inizio del terzo decennio del Cinquecento. Gli uomini qui rappresentati indossano dei saioni dai colori accesi e dalle ampie volumetrie. Il capo d’abbigliamento, di derivazione militare, si distingue per la chiusura anteriore, un ampio scollo quadrato mitigato da una camicia bianca plissettata, e maniche gonfie. Nella parte inferiore, il saione termina con una falda a grandi pieghe, lunga fin sotto il ginocchio e dotata di spacchi il cui scopo è quello di facilitare i movimenti. Un’altra peculiarità di questo capo riguarda il tessuto con cui viene confezionato che spesso presenta strisce bicolori oppure un motivo a scacchi, come ben si nota osservando il personaggio in primo piano, l’unico che ci mostra anche come venissero coperte le gambe, avvolte da calze bianche, e con ai piedi un paio di scarpe a muso di bue. Il volto è nella maggior parte dei casi glabro e i capelli sono portati piuttosto lunghi, fin quasi a toccare le spalle, lisci sulla sommità e mossi alle estremità. Uno solo dei cinque porta invece un copricapo dalla foggia simile a un turbante, fermato con un medaglione, che nasconde la chioma.

Fonte: Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964 , pp. 129-131.
Sara Volpi