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Opere

Ritratto del principe Guglielmo d'Orange e della moglie Maria Enrichetta Stuart

Dimensioni: 182,5 x 142 cm

Data: 1641

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Rijksmuseum @ Amsterdam

Autore

Anthony van Dyck (Anversa 1599 - Londra 1641)

Soggetti

AnelloAnello
Ornamento in oro, argento o altro materiale, a forma di semplice cerchietto o con ornamento in pietre preziose, da portarsi alle dita delle mani.
, CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CappelloCappello
Copricapo fornito di tesa, composto dal cucuzzolo (la parte più alta della calotta), la calotta (parte centrale, in corrispondenza del capo), che può aderire o esser sollevata rispetto alla testa, e la falda o tesa, ovvero la parte che sporge alla base della calotta.
, CinturaCintura
Striscia morbida e flessibile per avvolgere o stringere le vesti all'altezza della vita (ma da porre anche sui fianchi o sotto al seno) o per sostenere oggetti al fianco, come spada, sciabola, ecc. Composta in materiali vari come stoffa, cuoio e metallo.
, CollanaCollana
Gioiello o ornamento portato attorno al collo per impreziosire la figura di chi lo indossa. Realizzata con materiali, forme, colori e dimensioni diverse a seconda del gusto personale di chi la sfoggia e dell'epoca storica a cui risale.
, CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  
, Farsetto (giubbetto, zupone)Farsetto (giubbetto, zupone)
Indumento principale, spesso imbottito, portato sopra la camicia e sotto il giuppone.
, GalaGala
Striscia di tessuto o un nastro che veniva applicato, increspato o annodato in vari modi, su abiti femminili come elemento decorativo.
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.
, PerlePerle
Corpi globulosi che si producono sulla parte interna della conchiglia di alcuni molluschi. Possono avere riflessi azzurri, rosa, gialli, talvolta neri. Il loro valore vari a seconda della grandezza, della lucentezza e della forma (sferica, ovale, a goccia, irregolare o a grandi riso). La moda del Rinascimento prende dal mondo antico la passione per le perle. 
, Raso di setaRaso di seta
Tessuto liscio e lucido in cui la superficie compatta era ottenuta grazie alla prevalenza di fili d'ordito sul diritto del tessuto, che nascondeva i punti di incrocio con le trame.
, Scarpetta (scarpina)Scarpetta (scarpina)
Leggera calzatura detta escarpin in Francia. Affermatasi alla fine del XVII secolo, era inizialmente senza tacco con la linguetta che saliva un poco verso la caviglia. All’inizio del XVIII secolo la punta era quadrata. Ornata da una fibbia, fece parte dell’abito da ballo maschile sino al XIX secolo.
, SpillaSpilla
Ornamento femminile e maschile da porsi all'altezza della scollatura, sul risvolto del soprabito, su abiti, bluse, copricapi e anche cravatte. Realizzata normalmente in metallo (argento o oro, a volte in bronzo) e decorata con smalto o pietre preziose incastonate. 
, Colletto a baveraColletto a bavera
Colletto piatto ricamato a merletto che si adagia morbidamente sulle spalle. Diffusosi intorno al 1630, in seguito al tramonto dell'ingombrante gorgiera.

Descrizione

La giovane sposa indossa un abito argenteo caratterizzato da un corpetto aderente che segna la vita e una gonna ampia, lunga fino a terra. Il volume della gonna era ottenuto ricorrendo a numerose sottovesti, in modo che l’ampiezza nella parte inferiore dell’abito contribuisse a sottolineare ancora di più l’esilità del busto. Dallo scollo squadrato spunta il colletto della camicia sottostante, profilato di ricami e risvoltato sulle spalle e sulla parte superiore del corpetto. Su quest’ultimo compaiono inoltre dei fiocchi e una spilla gioiello appuntata al centro della scollatura. Le maniche avvolgono il braccio morbidamente e terminano all’altezza del polso dove fuoriescono le estremità della camicia, che presentano gli stessi decori del colletto. I capelli sono acconciati secondo la moda del tempo: lisci sulla sommità del capo e ricadenti in morbidi ricci ai lati del viso. L’acconciatura è inoltre abbellita da un ornamento fatto di perle, queste ultime presenti anche al collo. Al dito, la fede nuziale, simbolo dell’unione tra i due giovani. Guglielmo d’Orange indossa un farsetto in raso di seta, color rosso mattone, coperto da decorazioni dorate sia sul petto che sulle maniche. Il capo è chiuso con dei bottoni solo fino a metà busto, mentre al di sotto rimane aperto lasciando intravedere la camicia sottostante, che emerge anche dai tagli presenti sul petto e sulle braccia. Le maniche del farsetto sono chiuse ai polsi da alcuni bottoni, anche se gli ultimi sono lasciati aperti per permettere di risvoltarne le estremità e fare uscire i polsini della camicia, anch’essi ripiegati all’indietro. Lo stesso vale per il colletto riccamente lavorato che ricopre le spalle. I calzoni, dello stesso tessuto e colore del farsetto, scendono morbidi lungo le cosce e si stringono appena sotto il ginocchio, dove sono trattenuti da due fiocchi. Sotto i calzoni spuntano le calze rosate, mentre ai piedi vi sono delle scarpe nere col tacco caratterizzate da una punta leggermente squadrata, coperte da un fiocco ornamentale. Infine, attorno alla vita è stretta la cintura che regge la spada, portata di fianco. Mentre la mano destra accoglie quella della giovane sposa, la sinistra, coperta dal guanto, stringe la tesa del cappello nero, di cui si nota la cupola alta e la decorazione in pietre preziose e perle. Per quanto riguarda la pettinatura, i voluminosi riccioli scendono fino a toccare le spalle andando a poggiarsi sul candido colletto, al di sotto del quale è fissato un corto mantello avvolto intorno al braccio.  

Fonte: J. Anderson Black e Madge Garland, Storia della moda, Novara 2001, pp. 178-188.
Sara Volpi
Elisabetta De Toni