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Opere

Ritratto dei bambini della famiglia Montmor

Dimensioni: 122,5 x 186,4 cm

Data: 1649

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Musée des Beaux-Arts @ Reims

Autore

Philippe de Champagne (o Champaigne) (Bruxelles 1602 - Parigi 1674)

Soggetti

AlettaAletta
Decorazione d'ispirazione spagnola applicata alla sommità della manica con doppia funzione, decorativa e di copertura dell'allacciatura.


 
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  
, CuffiaCuffia
Copricapo di panno, trine o altri tessuti, più o meno adorno, talvolta legato sotto il mento. Fu portato con molte varianti fino al XVII secolo e successivamente destinata esclusivamente ai bambini.
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, GrembiuleGrembiule
Accessorio creato per necessità pratiche, divenne presto elegante e già prima del Quattrocento, col fiorire dell'arte del ricamo, era spesso oggetto di squisita fattura. Nei secoli XVI e XVII fu un ornamento prezioso aggiunto nel ricco costume femminile, finché nel Settecento fece parte del costume stesso come guarnizione del vestito. Verso la fine del regno di Luigi XIV venne la moda dei grembiuli di merletto e di seta, di grandissimo lusso; se ne facevano di punto d'Inghilterra, di merletto d'argento e di merletto d'Alençon.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.

Descrizione

Questo ritratto offre una panoramica di quello che era l’abbigliamento infantile nel corso del XVII secolo. Il bambino più grande, sulla sinistra della tela, indossa il tipico abito dell’epoca, che ricalca fedelmente quello degli adulti. Questo si compone di un farsetto,  di colore  ocra-dorato, chiuso da una lunga fila di bottoni sul petto e le cui maniche presentano ampie aperture che lasciano emergere la camicia bianca sottostante. Il colletto in pizzo è risvoltato all’indietro a coprire appena le spalle ed è inoltre tenuto in posizione grazie a due cordoncini terminanti con delle piccole nappe; anche i polsini presentano la stessa lavorazione del colletto e sono piegati all’indietro a coprire parzialmente il risvolto color glicine del farsetto. Sulla spalla sinistra è morbidamente poggiato un mantello, confezionato con lo stesso tessuto e nelle stesse tonalità di colore dei capi sottostanti. Unico accessorio è il bastone con pomo metallico. Per quanto riguarda i bambini più piccoli, sulla destra della tela, essi indossano una vestina di un colore rosato, che presenta decorazioni dorate sia sulle maniche che in corrispondenza della lunga fila di bottoni. La vestina è stretta in vita da una cintura la quale crea un effetto pieghettato nella parte inferiore della gonna, e presenta inoltre delle maniche lunghe e risvoltate all’altezza dei polsi, dai quali emergono quelli della camicia sottostante confezionati in pizzo, così come il colletto ripiegato sulle spalle. Appena sotto le alette è inoltre attaccato un lembo di tessuto, come se fosse un piccolo mantello, che scende lungo la schiena. I capelli sono portati ricci e piuttosto lunghi, fino a raggiungere le spalle. Le tre bambine nel centro indossano il tipico abito femminile del tempo, costituito da un corpetto abbastanza attillato e una gonna che scende morbida e ampia fino a terra. Al di sopra del vestito, le bambine portano anche un grembiule decorativo, realizzato con una stoffa leggera e trasparente, e guarnito di pizzo. Anche nell’abbigliamento femminile ritroviamo i colletti e i polsini risvoltati della camicia, nonché il tessuto attaccato all’altezza delle spalle, che scende sul dietro. Mentre le bambine ai lati hanno i capelli corti, coperti da cuffiette, quella nel mezzo ha i capelli sufficientemente lunghi per acconciarli come voleva la moda del tempo: lisci sulla sommità del capo e ricadenti in morbidi riccioli ai lati del viso. Ai piedi, infine, appena visibili sotto le lunghe gonne, le punte squadrate delle scarpette.

Fonte: J. Anderson Black e Madge Garland, Storia della moda, Novara 2001, pp. 178-188.
Sara Volpi
Elisabetta De Toni