Archivio Arte Moda

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Opere

Rinuncia degli averi

Data: 1452

Tecnica: Affresco

Collocazione

Chiesa di San Francesco @ Montefalco

Autore

Benozzo Gozzoli (Firenze 1420 ca. - Pistoia 1497)

Soggetti

GiorneaGiornea
Verso il 1450 la giornea era una casacca corta, aperta davanti con maniche aperte o anche chiuse al polso ma sempre molto larghe, e molto imbottita sulle spalle. Sopra la giornea si portavano catene d'oro a pił giri e medaglioni. Si diffondono nel '400 anche le giornee da donna, sopravvesti o zimarre aperte davanti, o anche ai lati sotto le braccia, spesso con maniche di diverso colore e foderate di pelliccia, ornate di frange e di ricami. Sempre nei conti quattrocenteschi figurano "jorneuzze" come abbigliamento da bambini. La giornea scompare nella seconda metą del '400.
, Gonnella (vestina)Gonnella (vestina)
Termine riferito a un indumento sia maschile che femminile trecentesco. Nel caso di abbigliamento infantile si tratta di una veste con maniche, caratterizzata da pieghe nella parte inferiore, stretta in vita da un cordone o da una cintura. 
, TabarroTabarro
Sopravveste con o senza fodera in pelliccia, con maniche non troppo lunghe ma ampie, che copre tutto il corpo.
, LuccoLucco
Ampia sopravveste lunga fino ai piedi caratterizzata dalla presenza di due aperture laterali per far passare le braccia. Lo si porta foderato di seta o sfoderato, al posto del mantello; d'inverno è foderato di pelliccia.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, Calze solateCalze solate
Particolare tipologia di calze con la pianta del piede protetta da una suola, in modo da sostituire la scarpa.
, BerrettaBerretta
Copricapo in panno o in feltro molto diffuso nell'Italia settentrionale tra il XIV e il XVI secolo.

Descrizione

L'episodio raffigurato, che appartiene al ciclo di affreschi della vita di San Francesco, rappresenta il momento in cui il santo si priva delle proprie vesti consegnandole al padre, mentre il vescovo di Assisi, Guido II, copre le sue nudità con il proprio piviale. Tramontate le squisite bizzarrie del tardo gotico, il gusto estetico dominante nel Quattrocento impronta con l'aureo senso classico delle proporzioni anche l'abbigliamento maschile. Grande è la varietà delle vesti e delle sopravvesti, ma si delinea nettamente la tendenza a non usarne simultaneamente tre o quattro, come nel Trecento, nè esageratamente corte, ma soltanto di media misura, accompagnate al massimo da una sorpavveste e da un mantello. Qui a sinistra, una giornea, delle gonnelle infantili, un mantello corto, una veste dottorale, una giornea riccamente foderata in pelliccia, un lucco e un tabarro. Ai piedi si portano calze solate, in alcuni casi divisate, dai colori vivaci. Particolari sono i copricapi che esemplificano le molteplici varietà di berrette e cappucci diffusi all'epoca.

Fonte: Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. II, Milano 1964, pp. 312-326, 331-342, 353-359, tavola 144.
Sara Volpi