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Opere

Ritratto del capitano George K. H. Coussmaker

Dimensioni: 238,1 x 145,4 cm

Data: 1782

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Metropolitan Museum of Art @ New York

Autore

Joshua Sir Reynolds (Plympton 1723 - Londra 1792)

Soggetti

TricornoTricorno
Cappello dalla tesa schiacciata in modo da formare tre punte. Affermatosi nella moda maschile all'epoca di Luigi XIV, nel periodo del rococò fu portato anche dalle donne. Nel XVII e nel XVIII secolo divenne un elemento comune alle uniformi di molti eserciti. Alla fine del XVIII secolo venne sostituito dal bicorno.
, StivaliStivali
Calzatura alta che copre la gamba fino al ginocchio e, talvolta, fino a metà coscia. Può essere confezionata in pelle o in cuoio.
, CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.
, FracFrac
Abito maschile derivato dalla marsina; apparso nel corso del XVIII secolo; originariamente come abito per ufficiali, si affermò intorno al 1760 nei circoli borghesi.
, JabotJabot
Volant di tessuto o pizzo appuntato alla base del collo o sul petto. Nato per gli uomini divenne popolare tra le donne a partire dalla metà del diciannovesimo secolo.
, Panciotto (gilet)Panciotto (gilet)
Indumento maschile senza maniche, che si indossa sotto la giacca. I panciotti del barocco e del rococò erano di stoffa preziosa, riccamente ornati, e avevano ancora le maniche. Nel corso di un'evoluzione durata più di tre secoli, il panciotto ha cambiato spesso forma, ha perduto quasi interamente la sua lunghezza e, nel XIX secolo, anche le maniche. Esso ha acquistato infine un dorso falso, conservando tuttavia in molti casi una libertà di colori ormai assente nel resto dell'abbigliamento maschile.

Descrizione

Coussmaker entrò a far parte del Primo Reggimento Inglese dei granatieri come alfiere e luogotenente, il grado più basso, nel 1776. All’apice della sua carriera militare, e divenuto ormai capitano, nel 1782 il pittore Sir Joshua Reynolds annotò ventuno appuntamenti di posa con questo giovane e forse fino a otto sedute per dipingere il cavallo. Il ritratto, di gusto equestre-campagnolo, lo mostra in uniforme militare. Saranno proprio i gentiluomini inglesi, amanti della caccia e della vita all’aria aperta, e in molti casi reduci dalle colonie esotiche d’oltremare, i primi ad adottare linee semplici, tagli comodi e stoffe più resistenti, tanto nello stile borghese quanto in quello ufficiale. Une vera rivoluzione di stile! Al contrario, le uniformi militari europee, soprattutto quelle italiane e imperiali, dimostrano chiaramente quanto valore abbiano ancora l’apparenza marziale e l’etichetta in confronto alla praticità. La giacca è improntata alla linea del frac, con falde tagliate sul retro a coda di rondine. Di tessuto rosso, con grandi bottoni cuciti su una doppia fila, ma allacciati a monopetto, la giacca ha grandi revèrs sulle spalle, sul petto e sull’addome, foderati di nero con profili dorati. Si intravedono appena dallo spacchetto più basso, i bottoni del gilet bianco. I calzoni bianchi sono infilati in alti stivali neri da cavalcata, speronati al tallone. Persiste la moda del vezzoso jabot annodato al collo e del nero tricorno di feltro, indossato per sopperire al volume ridotto dell’acconciatura.

Fonte: Giulia Mafai, Storia della moda, Roma 1998, p.86.
Clara Pellegris