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Opere

L'incontro

Dimensioni: 61 x 49,5 cm

Data: 1746

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Metropolitan Museum of Art @ New York

Autore

Pietro Longhi (Venezia 1701 - Venezia 1785)

Soggetti

PettorinaPettorina
Inserto di stoffa con funzione ornamentale per coprire la scollatura femminile se particolarmente profonda. Già in voga fin dal XVI secolo, fu in quel tempo adottata anche nell'abbigliamento maschile. Nel XVIII secolo in Francia prese il nome di pièce d'estomac.
, TabarroTabarro
Sopravveste con o senza fodera in pelliccia, con maniche non troppo lunghe ma ampie, che copre tutto il corpo.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, PanierPanier
Nome dato all'armatura che, riempita di crine, veniva posta nel XVIII secolo sui fianchi per allargarli e sostenere l'ampiezza delle gonne.
, VeloVelo
Accessorio molto fine e leggero, di forma e tessuto variabili, utilizzato con il duplice scopo di coprire il viso o ornare la testa.
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, VentaglioVentaglio
Il ventaglio pieghevole è nato in Giappone, dove veniva realizzato con legno di hinoki (cipresso giapponese). Introdotto per la prima volta in Cina alla fine del periodo Heian (dodicesimo secolo), fu in seguito prodotto dai cinesi con legno di sandalo o avorio e decorato in oro e argento. Tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo i ventagli orientali vennero introdotti in Europa, e intorno al 1549 divennero un accessorio di moda alla corte francese. A partire dal diciassettesimo secolo anche in Francia, e in particolare a Parigi fu avviata la produzione di ventagli; l'amore per questi accessori toccò la punta massima a metà del secolo successivo. Gli eleganti ventagli francesi rappresentavano la punta più alta di maestria dell'artigianato artistico; erano realizzati nei materiali più diversi, come avorio, tartaruga o madreperla e venivano decorati con pitture a smalto e lavori d'intaglio in rilievo.
, BustoBusto
Corsetto in tessuto, irrigidito da stecche o elastico, comprime i fianchi e l'addome. Utilizzato dal XVI secolo per dare la forma alla parte superiore del corpo, ora appiattendo le prominenze, ora evidenziando e sostenendo, ora modellando il torso a cono, più o meno appuntito in vita, ora in forma di S più o meno accentuata.  
, ManicottoManicotto
Accessorio del vestito femminile, e più raramente maschile, di origine nordica, consistente in una specie di tubo ovattato, generalmente di pelliccia, ma in passato anche di stoffe preziose, in cui si infilano le mani per ripararle dal freddo.
, Scarpetta (scarpina)Scarpetta (scarpina)
Leggera calzatura detta escarpin in Francia. Affermatasi alla fine del XVII secolo, era inizialmente senza tacco con la linguetta che saliva un poco verso la caviglia. All’inizio del XVIII secolo la punta era quadrata. Ornata da una fibbia, fece parte dell’abito da ballo maschile sino al XIX secolo.
, TricornoTricorno
Cappello dalla tesa schiacciata in modo da formare tre punte. Affermatosi nella moda maschile all'epoca di Luigi XIV, nel periodo del rococò fu portato anche dalle donne. Nel XVII e nel XVIII secolo divenne un elemento comune alle uniformi di molti eserciti. Alla fine del XVIII secolo venne sostituito dal bicorno.
, SovrammanicaSovrammanica
Nell'abbigliamento maschile e femminile rinascimentale, manica di varia foggia cucita alla spalla sopra la vera manica per puro scopo ornamentale.
, Raso di setaRaso di seta
Tessuto liscio e lucido in cui la superficie compatta era ottenuta grazie alla prevalenza di fili d'ordito sul diritto del tessuto, che nascondeva i punti di incrocio con le trame.
, BauttaBautta
Nella Venezia del Settecento, in pieno Rococò, l'uomo era solito incappucciarsi dalla testa ai piedi: il capo era infatti avvolto nella bautta, una mantellina rotonda di merletto nero con cappuccio di seta, che lascia scoperto solo il volto, a sua volta celato sotto la larva, la mascherina bianca. Bautta e larva erano sempre sfoggiate con tabarro e tricorno.
, LarvaLarva
Mezza mascherina bianca così soprannominata perché dava un aspetto spettrale a chi la indossava nella Venezia del Settecento. Sempre abbinata a tabarro, tricorno e bautta, questo completo maschile rendeva anonimo e irriconoscibile chiunque lo sfoggiasse. Era quasi d'obbligo per presenziare agli eventi mondani.

Descrizione

Ogni dipinto di Pietro Longhi è un nitidissimo documento della gioiosa e spensierata vita intima della ricca aristocrazia veneziana del Settecento. Nel XVIII secolo la Laguna conosce infatti uno splendore senza precedenti: feste e danze, balletti e spettacoli teatrali, partite di carte e gioco d’azzardo, pomeriggi civettuoli e serate galanti. Eventi mondani che imponevano a uomini e donne di un certo rango sociale un’etichetta stilistica ben precisa. La bella patrizia al centro della tela è riccamente abbigliata e sfoggia un abito del tutto simile all’andrienne parigina. Le decorazioni sono minute, delicate, capricciose, e i colori sempre molto tenui, chiari e uniti. L’ampiezza monumentale della gonna è ottenuta grazie ai cerchi di vimini del panier - imperativo della moda Rococò - sempre più larghi rispetto a quelli della Reggenza, e inutilmente combattuti dalle leggi suntuarie. Il busto, strettissimo in vita e coperto da una pettorina floreale dai colori pastello, solleva il seno e lo mostra dallo scollo profondo. Una larga sovrammanica è cucita sulla manica a tre quarti e si apre sulla camicia che esce svolazzante. La manica destra è invece coperta da un manicotto di pelliccia. Minuti ma irrinunciabili i dettagli: un paio di guanti; un ventaglio con ricami a punto di Burano (veri capolavori di abilità artistica); lo zendà, il velo in raso di seta nera poggiato sulla nuca, lasciato lungo sulla schiena e vietato alle donne di modeste condizioni; le scarpette in raso bianco con nastrini e fettuccine rosa cipria, ingentilite nella forma rispetto al secolo precedente. Un corredo molto minimalista, ma quasi obbligatorio. Immancabili nelle scenette del Longhi, le figure incappucciate: sotto tabarri e tricorni neri si celavano sempre ricchi patrizi veneziani. L’esasperato spirito mondano e salottiero permetteva anche questo. Il volto è sempre coperto da una mezza mascherina bianca soprannominata larva, perché dava un aspetto spettrale a chi la indossava; e la testa è avvolta nella bautta, una mantellina rotonda di merletto nero con cappuccio di seta, che lascia scoperto solo il volto. Per una curiosa convenzione universalmente rispettata, chi passeggiava per le calle veneziane vestito e coperto in questo modo era considerato in incognito.

Fonti: Giorgio Marangoni, Evoluzione storica e stilistica della moda, dal secolo del Barocco all'eclettismo degli stili, Milano 1985, pp. 115 e 117; Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. IV, Milano 1964, figura 185.
Clara Pellegris