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Opere

Ritratto di Emanuele Filiberto di Savoia, principe di Oneglia

Dimensioni: 126 x 99,5 cm

Data: 1624

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Dulwich Picture Gallery @ Londra

Autore

Anthony van Dyck (Anversa 1599 - Londra 1641)

Soggetti

Pizzo (barba a punta)Pizzo (barba a punta)
Originariamente barba piena tagliata a punta sotto al mento; più tardi anche solo la barba sul mento. 
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.
, GorgieraGorgiera
Colletto a pieghe fitte e strette, in mussola, trina o lino finissimo. Era inamidato e spesso irrigidito con filo di ferro.
, CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, Velluto operatoVelluto operato
Velluto in cui i ciuffi di pelo si dispongono sulla superficie del tessuto secondo un disegno.
, Calzoni ą gigotCalzoni ą gigot
Calzoni cortissimi lanciati dalla moda spagnola, molto imbottiti e rotondeggianti, in uso nella seconda metà del XVI secolo, specialmente in Europa occidentale. 

Descrizione

Ritratto da van Dyck durante il suo soggiorno palermitano, il rampollo di Casa Savoia posa con fierezza e serietà sfoggiando un abito che racchiude in sé tutta la tradizione reale europea del XVI secolo. L’uso di indossare solo alcune parti dell’armatura si fa molto comune, soprattutto quando si tratta di un ritratto commemorativo. La corazza, ancora oggi custodita nelle Armerie Reali di Madrid, è in acciaio brunito con incisioni all’acquaforte degli stemmi sabaudi. Ha spallacci senza aleroni, secondo l’esempio tedesco, scende fino a coprire i fianchi e costringe l’intera figura a rimaner rigida. Persino la grande gorgiera di merletto bianco blocca e intrappola il capo, mantenendolo inclinato verso il basso e sollevando addirittura la punta del pizzetto. I calzoni, in stoffa operata ricamata con filigrana dorata, riprendendo così i motivi della corazza, sono divisi in lunghe strisce, seguendo la moda cinquecentesca. Questo particolare modello divisato che si allarga a campana verso il basso, in Italia non ha un nome ben preciso che lo identifichi. In Germania sono invece detti pluder hose. In forte contrasto, le aderentissime calze rosse. Il principe Emanuele Filiberto, e con lui tutti i reali italiani, seguiranno e imiteranno con tenacia le fogge iberiche e alemanne. E quelle stesse fogge saranno invece proibite per legge ai semplici cittadini.

Fonte: Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, figura 157.
Clara Pellegris