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Opere

Ritratto della famiglia di Ferdinando IV

Dimensioni: 310 x 426 cm

Data: 1782

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Museo Nazionale di Capodimonte @ Napoli

Autore

Angelica Kauffmann (Coira (Svizzera) 1741 - Roma 1807)

Soggetti

CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CalzoniCalzoni
Derivano dalle bracae dei barbari e hanno avuto fogge diversissime. Nei secoli XVII e XVIII scendevano sino al ginocchio, fermati da un cinturino spesso ornato da coccarde, fibbie o preziosi bottoni.
, MarsinaMarsina
Sorta di giacca da uomo inizialmente lunga e diritta, a falde squadrate, come nei modelli di fine Seicento, che diviene nel corso degli anni sempre più aderente al busto e alla vita, molto svasata posteriormente grazie all'introduzione di piegoni supplementari sulle cuciture laterali.
, ScialleScialle
Panno quadrato o rettangolare, di origine orientale, che serve a coprire la nuca e le spalle nude. Nel Kashmir fin dal XV secolo si confezionano scialli con la finissima lana della capra tibetana. Gli scialli del Kashmir ebbero un grande successo in Europa nel periodo del Direttorio, come utile complemento della moda classicheggiante che imponeva leggeri abiti drappeggiati, profondamente scollati e senza maniche. La moda dello scialle si affermò durante tutta l’epoca romantica del Biedermeier e fu particolarmente diffusa sotto l’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III.
, FusciaccaFusciacca
Fascia di stoffa pregiata per lo più di seta, portata trasversalmente sul corpo o intorno alla vita, fermata con un nodo o un fiocco.
, Panciotto (gilet)Panciotto (gilet)
Indumento maschile senza maniche, che si indossa sotto la giacca. I panciotti del barocco e del rococò erano di stoffa preziosa, riccamente ornati, e avevano ancora le maniche. Nel corso di un'evoluzione durata più di tre secoli, il panciotto ha cambiato spesso forma, ha perduto quasi interamente la sua lunghezza e, nel XIX secolo, anche le maniche. Esso ha acquistato infine un dorso falso, conservando tuttavia in molti casi una libertà di colori ormai assente nel resto dell'abbigliamento maschile.

Descrizione

Ferdinando IV è raffigurato con la sposa Maria Carolina e i figli: tutta l'evoluzione del costume in atto è qui chiaramente visibile nella semplificazione delle vesti del re e dei suoi familiari, di netto influsso inglese. Questo influsso, che penetra a Napoli anche per le dirette comunicazioni marittime con l'Inghilterra, modera le esagerazioni della moda francese imperante intorno al 1780. La mise di Ferdinando è assolutamente classica nel completo confezionato con stoffa molto chiara, composto da panciotto e calzoni caratterizzati da una linea che aderisce strettamente alla coscia, con il polpaccio ben coperto dalla calza attillata. La marsina spicca sul completo per il suo intenso colore bordeaux. Le scarpe nere sono basse con fibbia. Il candido abito di Maria Carolina ha delle linee morbide, che avvolgono il corpo senza scomode imbottiture, mentre le spalle sono coperte da un caldo scialle color avorio. La stessa mise si nota nelle figlie adolescenti che però sfoggiano colori più vivaci. Si notino gli abiti azzurri dei due bambini, che iniziano a diversificarsi dal modello adulto, con vestiti da cui emerge il bianco colletto della camicia, e calzoni lunghi alla caviglia dalla linea semplice in tinta unita, ravvivati da fusciacche colorate strette in vita. Negli ultimi decenni del Settecento, dopo un periodo di esasperazione del rococò nella moda del vestire femminile e soprattutto nelle acconciature spettacolari, l'influsso inglese penetra nella cultura e si fa nettamente sentire nella moda e  specialmente nel vestiario degli uomini. L'Inghilterra è già entrata nel periodo della sua fiorente espansione industriale, anche per gli ingegnosi perfezionamenti portati alle macchine tessili, ed esporta largamente in Italia le sue stoffe, se pur spesso per mezzo della Francia. Sotto l'influsso inglese l'abbigliamento si semplifica, con l'abbandono per le donne del guardinfante, e adotta stoffe di lana unite e cotonate leggere.

Fonte: Rosita Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. IV, Milano 1964, pagina 11 e figura 5.
Elisabetta De Toni