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Opere

Ritratto di san Defendente

Dimensioni: 171 x 70 cm

Data: 1482

Tecnica: Affresco

Collocazione

Chiesa di San Defendente @ Roncola

Autore

Angelo Baschenis ( doc. 1450 - doc. 1490)

Soggetti

GiorneaGiornea
Verso il 1450 la giornea era una casacca corta, aperta davanti con maniche aperte o anche chiuse al polso ma sempre molto larghe, e molto imbottita sulle spalle. Sopra la giornea si portavano catene d'oro a pił giri e medaglioni. Si diffondono nel '400 anche le giornee da donna, sopravvesti o zimarre aperte davanti, o anche ai lati sotto le braccia, spesso con maniche di diverso colore e foderate di pelliccia, ornate di frange e di ricami. Sempre nei conti quattrocenteschi figurano "jorneuzze" come abbigliamento da bambini. La giornea scompare nella seconda metą del '400.
, Farsetto (giubbetto, zupone)Farsetto (giubbetto, zupone)
Indumento principale, spesso imbottito, portato sopra la camicia e sotto il giuppone.
, CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, Bragha o braghessaBragha o braghessa
Cosciali inizialmente aderenti e poi gonfi. Subiscono varie modifiche fino a diventare calzoni a palloncino, corti e imbottiti, ornati da increspature o da bande verticali indipendenti, così da fare intravedere la fodera sottostante solitamente di colore diverso.
, MantellinaMantellina
Piccolo mantello femminile che giunge appena a metà braccio.
, Scarpa a muso di bueScarpa a muso di bue
"A muso di bue" si chiamano, agli inizi del Cinquecento, le scarpe maschili che assumono una nuova forma, larga e rotonda, spesso allacciate sul collo del piede. Molto pił aggraziate e delicate rispetto alle aguzze "scarpe a zampa d'orso" e per questo indossate anche delle donne.

Opere correlate

Ritratto di Madonna in trono con bambino, Ritratto di Madonna in trono con bambino

Descrizione

L’affresco di san Defendente fa parte, insieme all'affresco della Madonna in trono con bambino, delle figure di santi dipinte da Angelo Baschenis nella chiesa di san Defendente a Roncola. La figura di san Defendente, che riconosciamo per la presenza dei suoi tipici attributi, ovvero la mazza e la spada, è interessante in quanto il santo è vestito da legionare romano. Egli indossa delle calze color porpora attillate che terminano in un paio di scarpe basse a muso di bue dello stesso colore, con la punta arrotondata. Sopra alle calze indossa le brache, corte a metà coscia ed imbottite, di colore porpora. Sopra le brache parrebbe esserci come protezione una gonnella corta in maglia metallica denominata usbergo, usata dai militari romani per proteggere il corpo in battaglia. Le ampie brache sono strette in vita da una cintura, denominata dai romani cingolum, di color oro che le lega al farsetto, sempre di color porpora. Il farsetto è attillato al petto, con lunghe maniche strette al polso. Sopra al farsetto e alle brache porta una corta giornea verde. San Defendente indossa numerose protezioni color oro sui piedi, le cubitiere sui gomiti e i ginocchietti sulle ginocchia. Infine sopra il farsetto porta una ricchissima mantellina corta color oro con ricami in porpora, ad evidenziare la maestosità del santo.

Fonti: C. Bizioli, P. Ronzelli, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Quattrocento I, Bergamo 1978, p. 445; S. Milesi, La stirpe dei Baschenis. Sguardi sul Quattrocento e sul Seicento. Asenelis, Borlone, Busca, Maffiolo, Marinoni, Carpinoni, Ceresa, Cotta, Danedi, Caravaggio, Codazzi, Lanfranchi, Spinelli, Zanchi, Barbello, Celesti, Giordano, Padovanino, Segala, Storer, anonimi del Trecento, Quattrocento, Seicento, Bergamo 1993, p. 30; L. Angelini, I Baschenis, Bergamo 1943, p. 6; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. II, Milano 1964, p. 387; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197; J. A. Black e M. Garland, Storia della moda, a cura di M. Cortini, Novara 1984, p. 134; G. Butazzi, Il costume in Lombardia, Milano 1977, p. 19.
Giulia Buttazzoni