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Opere

Madonna in trono e i santi Giovanni Battista e Giorgio

Dimensioni: 194 x 132 cm

Data: 1533

Tecnica: Tempera su tavola

Collocazione

Galleria Sabauda @ Torino

Autore

Fermo Stella (Caravaggio 1490 circa - Caravaggio 1563-64)

Soggetti

VeloVelo
Accessorio molto fine e leggero, di forma e tessuto variabili, utilizzato con il duplice scopo di coprire il viso o ornare la testa.
, BerrettaBerretta
Copricapo in panno o in feltro molto diffuso nell'Italia settentrionale tra il XIV e il XVI secolo.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Bragha o braghessaBragha o braghessa
Cosciali inizialmente aderenti e poi gonfi. Subiscono varie modifiche fino a diventare calzoni a palloncino, corti e imbottiti, ornati da increspature o da bande verticali indipendenti, così da fare intravedere la fodera sottostante solitamente di colore diverso.
, GiarrettieraGiarrettiera
Fascia da avvolgere intorno alla gamba per trattenere la calza; nel Medioevo trattiene i calzoni, stretta sotto il ginocchio, si incrocia dietro il garretto per tornare ad annodarsi sopra il ginocchio. Diverrà arma di seduzione sempre più impreziosita e ornata, indossata da entrambi i sessi. L'evoluzione moderna consiste nell'averla resa elastica. 
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.

Descrizione

La pala d’altare originariamente destinata alla Chiesa di santa Chiara a Carignano raffigura la Madonna in trono reggente il Bambino, affiancata dai santi. Sulla destra emerge dallo sfondo il cavallo di san Giorgio, tenuto da un paggio. La Madonna è acconciata secondo la diffusa moda rinascimentale con la scriminatura centrale e con i capelli raccolti e sostenuti da lacci. A coprire il capo troviamo un sottile velo che giunge fino alla fronte. Un mantello di scura stoffa sontuosa ricamato con decorazioni dorate ricopre la veste, richiamando il tanto criticato quanto invidiato lusso cinquecentesco italiano. Il paggio indossa il più comune copricapo dell’epoca: una berretta piatta rossa ornata da una piuma. Si intravede la camicia, accollata ed arricciata a formare un colletto con fini increspature. Abbinate alle brache in tessuto contrastante troviamo delle calze che terminano strette da una giarrettiera poco sopra il ginocchio. Ai piedi porta delle semplici calzature piatte dalla punta arrotondata.

Fonti: R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, pp. 37-45, 87-89, 134-138, 153-156, 166; Z. Birolli, Fermo Stella, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento II, Bergamo 1976, pp. 216-217; G. Butazzi, Influenza spagnola e francese sulla moda nei secoli XVI e XVII, in Il costume in Lombardia, Milano 1977, pp. 81, 87-90; A. Black - M. Garland, Storia della Moda, Novara 1979, pp. 139, 146-147; G. Butazzi, Elementi “italiani” nella moda sullo scorcio tra il XV e il XVI secolo, in Tessuti serici italiani 1450-1530, Milano 1983, p. 61; S. Facchinetti, in Fermo Stella e Sperindio Cagnoli seguaci di Gaudenzio Ferrari. Una bottega d’arte nel Cinquecento padano, Cinisello Balsamo 2006, p. 52; S. Facchinetti, Fermo Stella da Caravaggio, Bergamo 2008, pp. 174-176; M. Caldera, Fermo Stella, Bergamo 2009, pp. 58-59.
Alina Gherardi