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Opere

Ritratto di gentiluomo con figlioletto

Dimensioni: 122 x 96,5 cm

Data: 1552

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

@

Autore

Giulio Licinio (Venezia 1527 - Venezia 1591)

Soggetti

RoboneRobone
Maestosa e ricchissima sopravveste signorile di gran moda nel XVI secolo. Avvolgente, lunga e quasi sempre foderata con pregiate pellicce. Lo sfoggio dei roboni non sfugge certo alla censura delle leggi suntuarie: soprabiti di questo genere erano infatti sempre ornati con orpelli, guarnizioni e pendagli di ricercata e costosa manifattura.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Farsetto (giubbetto, zupone)Farsetto (giubbetto, zupone)
Indumento principale, spesso imbottito, portato sopra la camicia e sotto il giuppone.
, Stratagliata (crevé, trinciato)Stratagliata (crevé, trinciato)
Fessura praticata di sbieco nel tessuto e talvolta guarnita da uno sbuffo di stoffa di colore contrastante.
, SchaubeSchaube
Ampia casacca maschile cinquecentesca, di varia lunghezza, le cui maniche variano a seconda del modello: talvolta ha soltanto le aperture per il passaggio delle maniche e in tal caso assomiglia più a un mantello, oppure è dotata di vere e proprie maniche (maniche normali, maniche a palloncino, maniche pendenti dalle larghe falde).
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.

Descrizione

Il gentiluomo indossa un esemplare di robone foderato di pelliccia, conforme alla foggia dell’epoca. Il colletto della camicia spunta leggermente dal farsetto, caratterizzato da tagli decorativi di origine militare (crevé). Il figlio è abbigliato con due tra i più diffusi capi rinascimentali: farsetto e schaube. Il primo si intravede completamente abbottonato sotto la sopravveste, che presenta dei laccetti che la tengono legata sul petto. Le maniche rosse risaltano e creano un contrasto netto con il resto dell’abito. Così nella predominanza di toni austeri e scuri emerge una tinta che rimanda alla moda italiana di inizio secolo, quando colori robusti e profondi dominavano le vesti. Infine il fanciullo indossa un paio di guanti, elemento spesso presente nell’abbigliamento signorile degli uomini nel Cinquecento.    

Fonti: R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, pp. 134, 145, 166; L. Vertova, Giulio Licinio, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento II, Bergamo 1976, pp. 558-559; J. Laver, Moda e costume: breve storia dall'antichità a oggi, Milano 2003, p. 89; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Milano 2011, p. 239; M. Capella, Iacopo Palma e la moda italiana del Rinascimento, Bergamo 2015, pp. 34, 40.
Alina Gherardi