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Opere

Ritratto di santa Lucia

Data: 1470

Tecnica: Affresco

Collocazione

Chiesa della Nativitą di Maria @ Pellizzano

Autore

Giovanni Baschenis ( doc. 1471 - doc. 1503)

Soggetti

GamurraGamurra
Lunga veste quattrocentesca tipica dell'Italia centro-settentrionale che ricorda la gonnella trecentesca. Utilizzata soprattutto negli ultimi decenni del Secolo senza sopravveste e spesso utilizzata con maniche di stoffa e colore diversi.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.

Opere correlate

Ritratto di santa Caterina d'Alessandria, Ritratto di santa Caterina d'Alessandria

Descrizione

L’affresco con santa Lucia, opera realizzata da Giovanni Baschenis in collaborazione col fratello Battista, fa parte del ciclo che, insieme all’affresco di santa Caterina d’Alessandria, decorano la navata sinistra della chiesa della Natività di Maria a Pellizzano. Santa Lucia è rappresentata con i suoi tipici elementi iconografici: nella mano sinistra tiene una coppa sulla quale sono appoggiati i suoi occhi e nell’altra mano tiene il pugnale col quale fu uccisa dai soldati del prefetto di Siracusa, Pascasio. Santa Caterina in questo affresco indossa un ampia gamurra, che ricorda le gonnelle trecentesche, di color rosso con scollo quadrato e bordi in oro. L’elemento che impreziosisce davvero l’abito della santa è il maestoso mantello lungo fino a terra. Il mantello è di color oro con stampe di fiori color porpora all’esterno, mentre alla base si può intravedere l’interno del mantello, che probabilmente era smeraldo, purtroppo non recuperato del tutto dai restauri del 1972-74. Il modo in cui l’abito è appoggiato sulle spalle lascia supporre che sia fornito di cappuccio sul retro. I colori del dipinto continuano ad essere gli accesi gialli, i verdi, i blu e i rossi, tipici colori usati nella pittura bascheniana.

Fonti: C. Bizioli, P. Ronzelli, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Quattrocento I, Bergamo 1978, p. 443; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. II, Milano 1964, p. 246; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197; S. Milesi, La stirpe dei Baschenis. Sguardi sul Quattrocento e sul Seicento. Asenelis, Borlone, Busca, Maffiolo, Marinoni, Carpinoni, Ceresa, Cotta, Danedi, Caravaggio, Codazzi, Lanfranchi, Spinelli, Zanchi, Barbello, Celesti, Giordano, Padovanino, Segala, Storer, anonimi del Trecento, Quattrocento, Seicento, Bergamo 1993, p. 69; J. A. Black e M. Garland, Storia della moda, a cura di M. Cortini, Novara 1984, p. 134; G. Butazzi, Il costume in Lombardia, Milano 1977, p. 19; J. Laver, Moda e costume. Breve storia dall’antichità a oggi, Ginevra 2003, p. 68.
Giulia Buttazzoni