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Opere

Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria

Data: 1476

Tecnica: Affresco

Collocazione

Chiesa di Sant'Agnese @ Tres

Autore

Giovanni Baschenis ( doc. 1471 - doc. 1503)

Soggetti

GiorneaGiornea
Verso il 1450 la giornea era una casacca corta, aperta davanti con maniche aperte o anche chiuse al polso ma sempre molto larghe, e molto imbottita sulle spalle. Sopra la giornea si portavano catene d'oro a pił giri e medaglioni. Si diffondono nel '400 anche le giornee da donna, sopravvesti o zimarre aperte davanti, o anche ai lati sotto le braccia, spesso con maniche di diverso colore e foderate di pelliccia, ornate di frange e di ricami. Sempre nei conti quattrocenteschi figurano "jorneuzze" come abbigliamento da bambini. La giornea scompare nella seconda metą del '400.
, CottaCotta
Nel XIV secolo capo d'abbigliamento, presente sia nel guardaroba femminile che maschile, simile alla gonnella, ma in stoffa pregiata e più ampia verso il basso. Nel secolo successivo, veste leggera e giovanile indossata dalle donne sotto la giornea oppure anche da sola, confezionata in tessuto pregiato e chiusa davanti con bottoni o magliette.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, DiademaDiadema
Ornamento che recinge la fronte; in metallo nobile, può recare incastonate pietre preziose. 
, VeloVelo
Accessorio molto fine e leggero, di forma e tessuto variabili, utilizzato con il duplice scopo di coprire il viso o ornare la testa.
, FusciaccaFusciacca
Fascia di stoffa pregiata per lo più di seta, portata trasversalmente sul corpo o intorno alla vita, fermata con un nodo o un fiocco.
, Scarpa ą la poulaineScarpa ą la poulaine
Volgarmente detta "scarpa appuntita", la poulaine è un tipo di calzatura molto in voga tra la nobiltà europea nel corso del XV secolo. Realizzata in cuoio, aveva la forma di una babbuccia e la peculiare caratteristica di una punta imbottita e rinforzata da un'armatura di stecche di balena, estremamente lunga (20 centimetri oltre l'alluce). Capo unisex, aveva punta più accentuata nei modelli maschili, la quale, secondo le cronache dell'epoca, doveva essere sostenuta con catenelle legate al ginocchio.

Descrizione

Le Nozze mistiche di santa Caterina è uno dei riquadri che si trovano ai lati dell’arco santo della chiesa di santa Agnese a Tres. L’opera presenta molte parti danneggiate, ma si può comunque fare un'interessante analisi del costume. Nella scena raffigurata ci sono tre figure: la prima a sinistra è la Madonna, che indossa una sontuosa cotta che arriva fino a terra, con scollo tondo e stampe di fiori color porpora. La cotta originariamente doveva essere di color oro, come si può vedere dalle maniche che fuoriescono dal mantello. Sopra all’ampia veste la Madonna porta un mantello di altrettanta preziosità, legato al collo, lungo fino ai piedi e di color porpora con bordi in argento. Sopra i capelli sciolti indossa un imponente diadema argento. Dal bordo della cotta intravvediamo un paio di scarpe nere leggermente a punta, ovvero "à la poulaines". La Madonna tiene tra le mani un velo di seta trasparente che sta per posare sopra al Bambino, in piedi sulle sue gambe. Purtroppo di parte degli abiti del Bambino non è possibile individuare il colore e ricami originali. Possiamo comunque dedurre dalla forma che si trattava di una giornea corta, e dagli spacchi laterali si intravede la semplice cotta che porta al di sotto. Cotta e giornea sono trattenute insieme da una fusciacca all’altezza della vita. Il Bambino sta ponendo l’anello al dito di santa Caterina, la figura sulla destra, riconoscibile per la presenza della ruota dentata, simbolo del suo martirio. Anche l’abito della santa è andato parzialmente perduto, ma osservando le maniche integre e attillate che si intravedono da sotto la sopravveste, si può supporre che portasse anche lei, come la Madonna, una sontuosa e lunga cotta color porpora. La sopravveste che indossa invece è ancora ben visibile e possiamo dire che si tratta di un ampio mantello color oro con ricami in porpora, che esaltano la maestosità della santa. Ancora similmente alla Madonna, santa Caterina d’Alessandria porta in testa un imponente diadema in argento.

Fonti: C. Bizioli, P. Ronzelli, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Quattrocento I, Bergamo 1978, p. 476; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. II, Milano 1964, p. 252; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197; S. Milesi, La stirpe dei Baschenis. Sguardi sul Quattrocento e sul Seicento. Asenelis, Borlone, Busca, Maffiolo, Marinoni, Carpinoni, Ceresa, Cotta, Danedi, Caravaggio, Codazzi, Lanfranchi, Spinelli, Zanchi, Barbello, Celesti, Giordano, Padovanino, Segala, Storer, anonimi del Trecento, Quattrocento, Seicento, Bergamo 1993, p. 15.
Giulia Buttazzoni