Archivio Arte Moda

it en

Opere

Trittico di Torre Boldone: san Martino e il povero (particolare)

Dimensioni: 118 x 132 cm

Data: 1491

Tecnica: Tempera su tavola

Collocazione

Accademia Carrara @ Bergamo

Autore

Bartolomeo Vivarini (Murano 1430 - 1491)

Soggetti

Gonnella (vestina)Gonnella (vestina)
Termine riferito a un indumento sia maschile che femminile trecentesco. Nel caso di abbigliamento infantile si tratta di una veste con maniche, caratterizzata da pieghe nella parte inferiore, stretta in vita da un cordone o da una cintura. 
, CinturaCintura
Striscia morbida e flessibile per avvolgere o stringere le vesti all'altezza della vita (ma da porre anche sui fianchi o sotto al seno) o per sostenere oggetti al fianco, come spada, sciabola, ecc. Composta in materiali vari come stoffa, cuoio e metallo.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Calze solateCalze solate
Particolare tipologia di calze con la pianta del piede protetta da una suola, in modo da sostituire la scarpa.
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.

Descrizione

Il pannello centrale del Trittico di Torre Boldone presenta la classica rappresentazione iconografica della vicenda di san Martino e il povero. San Martino indossa una corta gonnella blu, arricchita da bottoni e fermata in vita da una cintura di cuoio. Le maniche sono larghe, con una toppa di tessuto di colore più chiaro sul gomito, e terminano con un polsino di pelliccia probabilmente d'ermellino. Dall’apertura della gonnella spunta un ampia camicia bianca dalle ricche pieghe. Sotto la camicia indossa delle calze solate color rosso acceso e attillate. Infine tiene legato al collo un ampio mantello rosso che sta tagliando con la spada per cederne una parte al povero. Il povero, al contrario di san Martino, indossa solo delle bianche mutande di dimensioni medie. Interessante è notare che anche il cavallo è agghindato con gioielli color oro con pietre preziose in porpora.

Fonti: C. Bizioli, Pietro Ronzelli, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Quattrocento II, Bergamo 1994, p. 121; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, p. 323; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197; J. A. Black e M. Garland, Storia della moda, a cura di M. Cortini, Novara 1984, p. 132; G. Butazzi, Il costume in Lombardia, Milano 1977, p. 19.
Giulia Buttazzoni