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Opere

La presentazione al tempio della Vergine

Dimensioni: 170 x 230 cm

Data: 1525

Tecnica: Affresco

Collocazione

Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco @ Bergamo

Autore

Lorenzo Lotto (Venezia 1480 - Loreto 1556/1557)

Soggetti

MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, Cuffia alla StuardaCuffia alla Stuarda
Modello di cuffia femminile in voga nella seconda metà del Cinquecento. Aderente alla testa, abbassandosi con un leggera veletta a semicerchio sulla fronte, si allarga poi ai lati del capo formando due strutture più o meno rigide che coprono le orecchie e aderiscono a esse. Indossata dalla regina Maria Stuarda, dalla quale ha preso il nome.
, Berretta piattaBerretta piatta
Copricapo morbido e piatto di dimensioni variabili, spesso di velluto e guarnito con ricami e piume. Era diffuso soprattutto nei secoli XV e XVI.
, VeloVelo
Accessorio molto fine e leggero, di forma e tessuto variabili, utilizzato con il duplice scopo di coprire il viso o ornare la testa.
, Coletto (colletto)Coletto (colletto)
Giubbetto, solitamente in cuoio, senza maniche, indossato inizialmente nell'abbigliamento militare tra il corpo e la corazza; successivamente si diffuse anche come indumento civile.
, Maniche ad alaManiche ad ala
, CamoraCamora
Veste con ampie maniche che copriva il corpo quasi interamente; con scollo quadrato o tondo e punto di vita leggermente rialzato. Era l'indumento femminile più diffuso ancora nella prima metà del XVI secolo.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, Acconciatura alla capigliaraAcconciatura alla capigliara
Storicamente legata a Isabella d'Este, simile al medievale balzo italiano e al rollo spagnolo, ma più schiacciata, pesante e fastosa; era un'acconciatura-copricapo a foggia di liscio turbante, formato da un'anima di leggera lamiera o cuoio rivestita di stoffa intrecciata di nastri.

Descrizione

La Presentazione al tempio della Vergine è una delle lunette che fanno parte del ciclo di affreschi della cappella sinistra della Cappella Maggiore nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco a Bergamo. Qui le vesti sono minuziosamente descritte in fogge attuali e la cromia è brillante e ricca di toni. La cosa più interessante di questo particolare, dal punto di vista della storia del costume, sono le varie fogge di acconciature e copricapi. La prima donna sulla sinistra indossa un'acconciatura alla capigliara e indossa una camora rosa dalle ampie maniche ad ala. La donna dietro di lei rimane nascosta e riusciamo solo a vedere che indossa un bianco turbante e un colletto bianco. La donna invece a destra della prima, che è di schiena, probabilmente indossa un abito monacale ovvero una semplice tunica, come anche l’ultima donna a destra sempre di schiena, di cui riusciamo a scorgere solo il velo arancione. Davanti a questa figura c’è una donna che sembra indossare una berretta piatta bianca da cui scendono piccoli boccoli di capelli. Accanto a quest’ultima, sempre di schiena, troviamo una donna che indossa probabilmente anche lei una camora rosa, lunga e dalle ampie maniche ad ala, dal cui polso fuoriesce la camicia bianca. Sembrerebbe indossare una bianca cuffia alla Stuarda, ovvero un modello di cuffia femminile, aderente alla testa, che termina con un velo trasparente sulle spalle. Infine rimane, al centro della scena, l’unica figura che si vede interamente, ovvero la Vergine che sale le scale del tempio. La Vergine indossa anche lei un’ampia camora di colore bianco, coperta da un mantello rosa con righe oro.

Fonti: C. Bizioli, P. Ronzelli, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento I, Bergamo 1975, p. 34; C. Barbieri, Specchio di virtù. Il consorzio della vergine e gli affreschi di Lorenzo Lotto in San Michele al Pozzo Bianco, Bergamo 2000, p. 59; B. Berenson, Lorenzo Lotto, a cura di L. Vertova, Milano 2008, p. 76; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, p. 293; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197.
Giulia Buttazzoni