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Opere

Madonna con Bambino tra i santi Gerolamo e Anna

Dimensioni: 86,5 x 118,5 cm

Data: 1511-1513

Tecnica: Olio su tavola

Collocazione

Accademia Carrara @ Bergamo

Autore

Andrea Previtali (Berbenno 1480 ca. - Bergamo 1528)

Soggetti

MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, SpillaSpilla
Ornamento femminile e maschile da porsi all'altezza della scollatura, sul risvolto del soprabito, su abiti, bluse, copricapi e anche cravatte. Realizzata normalmente in metallo (argento o oro, a volte in bronzo) e decorata con smalto o pietre preziose incastonate. 
, CamoraCamora
Veste con ampie maniche che copriva il corpo quasi interamente; con scollo quadrato o tondo e punto di vita leggermente rialzato. Era l'indumento femminile più diffuso ancora nella prima metà del XVI secolo.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CuffiaCuffia
Copricapo di panno, trine o altri tessuti, più o meno adorno, talvolta legato sotto il mento. Fu portato con molte varianti fino al XVII secolo e successivamente destinata esclusivamente ai bambini.
, VeloVelo
Accessorio molto fine e leggero, di forma e tessuto variabili, utilizzato con il duplice scopo di coprire il viso o ornare la testa.
, Gonnella (vestina)Gonnella (vestina)
Termine riferito a un indumento sia maschile che femminile trecentesco. Nel caso di abbigliamento infantile si tratta di una veste con maniche, caratterizzata da pieghe nella parte inferiore, stretta in vita da un cordone o da una cintura. 
, SoggoloSoggolo
Contrazione da "sotto la gola". Benda, o fascia a largo nastro, che passando sotto il mento avvolge il viso e il collo congiungendosi alla sommitą del capo. Tipico delle donne medievali e del primo Rinascimento, resterą poi in auge presso gli ordini monacali femminili. Poteva essere inamidato e modellato per assumere forme particolari.

Descrizione

L’opera con la Madonna in trono e il Bambino tra san Gerolamo e sant’Anna, è nota anche come Madonna Baglioni, dal nome del suo ultimo proprietario. Di san Gerolamo vediamo solo che indossa un ampio mantello dal raffinato motivo in rosa e rosso del risvolto. Sulle mani porta inoltre un paio di attillati guanti bianchi con i quali regge un libro dalla preziosa legatura verde. Al centro la Madonna indossa una camora rosa con ricami a fiorellini, stretta da una nappina azzurra, mentre sotto porta una camicia bianca, che spunta dai polsini. Sopra indossa un ampio mantello azzurro e oro, tipici colori regali, legato al collo da una preziosa spilla in oro con perle e pietre preziose. Infine sul capo porta un velo trasparente avvolto al collo sotto una cuffia sormontata dal cappuccio del mantello. Accanto a lei si trova la figura di sant’Anna che indossa una semplice gonnella rossa con una camicia bianca sottostante. Sopra alla testa porta un soggolo da monaca bianco impreziosito da ricami in oro lungo i bordi. Infine come sopravveste indossa un ampio vescapo verde e oro che dal capo giunge fino a terra. Il Bambino invece è nudo, coperto solo da un finissimo velo trasparente che avvolge anche il piccolo libro che tiene in mano.

Fonti: 100 capolavori, a cura di P. Plebani et alii, Milano 2015, p. 56; M. Zanchi, Andrea Previtali. Il coloritore prospettico di maniera belliniana, Clusone 2001, p. 30; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, p. 246; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197. 
Giulia Buttazzoni