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Opere

La lezione di ballo

Dimensioni: 107 x 135,5 cm

Data: 1867

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Galleria di Piazza Scala @ Milano

Autore

Gerolamo Induno (Milano 1825 - Milano 1890)

Soggetti

CalzeCalze
Indumento aderente che ricopre le gambe. Dapprima le calze erano costituite da fasce avvolte intorno alla gamba, di lana o pelli fini; poi verranno lavorate ad ago o realizzate in tessuto, anche prezioso, tagliate e cucite (quelle cucite in seta e in velluto scompariranno solo alla fine del Settecento). L'evoluzione tecnologica nella fabbricazione delle calze risale al 1589 con la costruzione di un telaio da calze, che contribuì alla larga diffusione e alle molte varianti proprie di questo indumento.   
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  
, CuffiaCuffia
Copricapo di panno, trine o altri tessuti, più o meno adorno, talvolta legato sotto il mento. Fu portato con molte varianti fino al XVII secolo e successivamente destinata esclusivamente ai bambini.
, CulottesCulottes
Tipici calzoni maschili settecenteschi corti appena sotto il ginocchio, dalla linea aderente ma abbastanza morbida e chiusi con fibbia, cordoncino o bottoni. Quando il giustacuore veniva abbottonato le culottes restavano nascoste. Sotto le culottes si portavano le calze, lunghe fino al ginocchio, lisce e dello stesso colore o di un tono in tinta con l'abito.
, GiustacuoreGiustacuore
Indumento maschile in uso nel Settecento, costituito da una giubba piuttosto attillata fino all'altezza della vita e  che poi si apre, allungandosi fino al ginocchio. Spesso è ricamata.
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, GuantiGuanti
Accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito, seguendo la fisionomia della mano. Usato per proteggersi dal freddo, per questioni di igiene o come vezzo elegante. Durante il periodo impero, le nobildonne indossavano guanti lunghi fino al gomito.
, JabotJabot
Volant di tessuto o pizzo appuntato alla base del collo o sul petto. Nato per gli uomini divenne popolare tra le donne a partire dalla metà del diciannovesimo secolo.
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.
, Panciotto (gilet)Panciotto (gilet)
Indumento maschile senza maniche, che si indossa sotto la giacca. I panciotti del barocco e del rococò erano di stoffa preziosa, riccamente ornati, e avevano ancora le maniche. Nel corso di un'evoluzione durata più di tre secoli, il panciotto ha cambiato spesso forma, ha perduto quasi interamente la sua lunghezza e, nel XIX secolo, anche le maniche. Esso ha acquistato infine un dorso falso, conservando tuttavia in molti casi una libertà di colori ormai assente nel resto dell'abbigliamento maschile.
, ParruccaParrucca
Capigliatura artificiale fatta con capelli naturali o con materiali che vi assomigliano (crine di cavallo, lana di pecora, fibre vegetali, ecc.). La base della calotta è generalmente costituita da stoffa o pelle sottile sulla quale vengono fissati i capelli.
, Scarpetta (scarpina)Scarpetta (scarpina)
Leggera calzatura detta escarpin in Francia. Affermatasi alla fine del XVII secolo, era inizialmente senza tacco con la linguetta che saliva un poco verso la caviglia. All’inizio del XVIII secolo la punta era quadrata. Ornata da una fibbia, fece parte dell’abito da ballo maschile sino al XIX secolo.
, Sottogonna (sottoveste)Sottogonna (sottoveste)
Le sottogonne, indossate sopra o sotto al busto (a secondo della linea degli abiti in voga al momento), servivano a conferire volume e morbidezza alla gonna dell’abito. Solitamente le donne non indossavano mai meno di due sottogonne, ma potevano essere anche molte di più, soprattutto tra gli anni trenta e cinquanta del Ottocento, periodo in cui il volume delle gonne, in continua crescita, era ottenuto quasi esclusivamente grazie alle sottogonne sovrapposte.
, TricornoTricorno
Cappello dalla tesa schiacciata in modo da formare tre punte. Affermatosi nella moda maschile all'epoca di Luigi XIV, nel periodo del rococò fu portato anche dalle donne. Nel XVII e nel XVIII secolo divenne un elemento comune alle uniformi di molti eserciti. Alla fine del XVIII secolo venne sostituito dal bicorno.
, VentaglioVentaglio
Il ventaglio pieghevole è nato in Giappone, dove veniva realizzato con legno di hinoki (cipresso giapponese). Introdotto per la prima volta in Cina alla fine del periodo Heian (dodicesimo secolo), fu in seguito prodotto dai cinesi con legno di sandalo o avorio e decorato in oro e argento. Tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo i ventagli orientali vennero introdotti in Europa, e intorno al 1549 divennero un accessorio di moda alla corte francese. A partire dal diciassettesimo secolo anche in Francia, e in particolare a Parigi fu avviata la produzione di ventagli; l'amore per questi accessori toccò la punta massima a metà del secolo successivo. Gli eleganti ventagli francesi rappresentavano la punta più alta di maestria dell'artigianato artistico; erano realizzati nei materiali più diversi, come avorio, tartaruga o madreperla e venivano decorati con pitture a smalto e lavori d'intaglio in rilievo.
, ScialleScialle
Panno quadrato o rettangolare, di origine orientale, che serve a coprire la nuca e le spalle nude. Nel Kashmir fin dal XV secolo si confezionano scialli con la finissima lana della capra tibetana. Gli scialli del Kashmir ebbero un grande successo in Europa nel periodo del Direttorio, come utile complemento della moda classicheggiante che imponeva leggeri abiti drappeggiati, profondamente scollati e senza maniche. La moda dello scialle si affermò durante tutta l’epoca romantica del Biedermeier e fu particolarmente diffusa sotto l’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III.

Descrizione

All’interno di una sala decorata con stucchi dorati e arazzi, il pittore raffigura un insegnante di ballo che si appresta a condurre la propria lezione a due giovani donne, mentre una terza li osserva seduta e un domestico si avvicina al tavolo per lasciare una bevanda; una quarta figura femminile fa infine capolino oltre il paravento posto contro la finestra. Quest'opera ottocentesca è una rilettura dell'abbigliamento in voga nel XVIII secolo, infatti, come si può notare, tutte le persone qui raffigurate indossano abiti di foggia settecentesca: l’insegnante porta un giustacuore nero, dotato di grandi bottoni dorati, lasciato aperto in modo da mettere in risalto il panciotto sottostante. Sotto quest’ultimo si indossava anche la camicia, di cui si vedono le estremità emergere dai polsi del giustacuore; al collo vi è lo jabot. La parte inferiore del corpo è coperta da culottes nere che terminano all’altezza del ginocchio, dove sono strette con dei bottoni. Il resto della gamba è coperto dalle calze bianche, mentre ai piedi calza delle scarpe nere con tacco e fibbia ornamentale. Infine, sulla testa porta una parrucca incipriata e appoggiato sul divano si scorge il tricorno. Le stesse fogge caratterizzano anche l’abbigliamento del domestico. La ragazza accanto al maestro indossa un abito verde scuro decorato a motivi floreali, caratterizzato da un corpetto aderente e una profonda scollatura mitigata appena dal lembo superiore della camicia a maniche corte, portata al di sotto. Nel Settecento, la gonna era resa voluminosa grazie all’utilizzo di sottovesti inamidate oppure di strutture rigide realizzate con stecche di balena o di bambù; in questo caso, la gonna è rialzata ai lati e fermata con dei fiocchi, in modo da lasciare vedere la sottogonna che termina all’altezza della caviglia, mostrando così la scarpina bianca. La mise è completata da un nastrino attorno al collo e da una pettinatura riccia e incipriata, con boccoli che scendono a toccare le spalle. La donna accanto a lei indossa un vestito simile, mentre quella seduta in poltrona porta un abito con maniche lunghe fino al gomito e aperto sul davanti, in modo da dare maggior risalto alla gonna arancione sottostante. La parrucca di ricci è ornata con fiocchi dello stesso colore della gonna e la mano destra, che sorregge il ventaglio, è coperta da un guanto in pizzo nero. Dietro di lei, la ragazza nascosta dal paravento porta un abito blu, sopra il quale indossa uno scialle nero; infine sui corti ricci porta una piccola cuffia in tinta con l’abito.

Fonte: J. Anderson Black e Madge Garland, Storia della moda, Novara 2001, pp. 204-225.
Sara Volpi
Elisabetta De Toni