Archivio Arte Moda

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Opere

Il vestito giallo

Dimensioni: 76 x 49 cm

Data: 1875

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Phidias Antiques and Interiors @ Reggio Emilia

Autore

Vincenzo Capobianchi (Roma 1836 - Roma 1928)

Soggetti

CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, CorpettoCorpetto
Dal XVI secolo il taglio degli abiti trova un punto vita. La parte superiore è detta appunto corpetto (o corpino), sia confezionata insieme alla gonna che separata; in genere si presenta attillato e la scollatura può avere varie forme variabili in ampiezza: quadrata, stondata, a cuore, a trapezio.  
, GonnaGonna
L'indumento che ricopre la parte del corpo dalla vita in giù. Può presentare varie fogge, tipiche e caratteristiche di ogni secolo. La sua forma dipende dalla quantità di tessuto utilizzato e anche da supporti indossati sotto. 
, OrecchiniOrecchini
Ornamenti da fissare ai lobi delle orecchie, appositamente perforati. Generalmente d'oro, argento, ma anche osso e legno, è un ornamento originariamente maschile, poi riservato a marinai e pirati, e infine diventato importante accessorio della moda femminile.  
, RoucheRouche
Arricciatura usata per guarnire capi di abbigliamento e ottenuta increspando una striscia di tessuto.
, StrascicoStrascico
Fondo allungato dell'abito, che viene trascinato per terra. Rendendo la figura più alta e sottile, conferisce importanza a chi lo porta e perciò è riservato soprattutto agli ambienti di corte. Fissato sulle spalle come elemento separato, oppure prolungamento della veste.
, Tournure (o sellino)Tournure (o sellino)
Tipo di sottostruttura usata per sostenere il panneggio della gonna delle dame negli ultimi decenni del XIX secolo. Il suo successo decretò il definitivo tramonto della crinolina.

Descrizione

La cliente sta provando dalla modista un abito la cui parte superiore è realizzata con una stoffa di colore blu a motivi floreali, bordata di frange, che contrasta con il giallo acceso della gonna. Il corpetto è caratterizzato da una scollatura a barchetta appuntita nel centro, attenuata dalla camicia bianca sottostante, su cui sono state applicate delle rouches. La gonna è piatta sul davanti e ricca sul dietro, dove la stoffa si gonfia su di un pouf (o sellino) che solitamente veniva realizzato con diversi strati di crine di cavallo, un piccolo cuscino oppure una struttura metallica. Il vestito scende fino a pochi centimetri da terra, lasciando intravedere la punta della scarpina ornata da fibbia, e termina con un breve strascico. I capelli, ricci e scuri, sono raccolti in una pettinatura torreggiante e fissati con spilloni. A completare la mise un nastrino nero intorno al collo. La modista indossa un abito costituito da un corpetto ricoperto da rouches verticali su tutta la superficie e con maniche che scendono linearmente fino a metà avambraccio per poi aprirsi ad imbuto verso il polso; infine la gonna, stretta in vita da una fascia nera, presenta una ricca arricciatura sul retro. I lunghi capelli sono raccolti in un’elaborata pettinatura impreziosita da nastri e fiori, infine ai lobi compaiono degli orecchini pendenti. Vincenzo Capobianchi illustra, in quest'opera, uno straordinario emblema della vita contemporanea nel segno della moda tracciato da Mariano Fortuny: il paravento laccato a chinoiseries, il tessuto riccamente decorato, il tramau listato d'oro, la specchiera dorata e la consolle intarsiata inquadrano una scena coquette, quella della prova dalla modista, che è solo un pretesto per un eccellente campionatura di tessuti alla moda. 

Fonte: J. Anderson Black e Madge Garland, Storia della moda, Novara 2001, pp. 285-288.
Sara Volpi
Elisabetta De Toni