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Opere

Ritratto di madame Sériziat e suo figlio

Dimensioni: 131 x 96 cm

Data: 1795

Tecnica: Olio su tela

Collocazione

Musée du Louvre @ Parigi

Autore

Jacques-Louis David (Parigi 1748 - Bruxelles 1825)

Soggetti

FichuFichu
Fazzoletto da collo di forma triangolare, frequente nel Settecento, di norma in tessuto leggero come velo, mussolina, seta o merletto, con gale o frange, usato per coprire le spalle e il petto. 
, CuffiaCuffia
Copricapo di panno, trine o altri tessuti, più o meno adorno, talvolta legato sotto il mento. Fu portato con molte varianti fino al XVII secolo e successivamente destinata esclusivamente ai bambini.
, Merletti (pizzi o trina)Merletti (pizzi o trina)
Velo o tessuto finissimo, a punti radi, a nodo o intrecci svariatissimi usato di solito per ornamento nelle vesti.
, GalaGala
Striscia di tessuto o un nastro che veniva applicato, increspato o annodato in vari modi, su abiti femminili come elemento decorativo.

Opere correlate

Ritratto di monsieur Pierre Sériziat

Descrizione

Madame Sériziat indossa un abito bianco a maniche lunghe, decorato in vita da una fascia verde chiusa con un fiocco, come quella che abbellisce il cappello. Quest’ultimo è portato sopra ad una cuffia molto leggera in pizzo ed è tenuto in posizione grazie ad un nastro annodato sotto il mento. L’ampia scollatura dell’abito è coperta dal fichu. Il candore e la semplicità dell’abbigliamento di madame Sériziat riflettono i cambiamenti in atto nella moda francese negli ultimi decenni del Settecento. La volontà di abbandonare gli eccessi e le rigidità del passato aveva contribuito alla diffusione di nuove fogge vestimentarie più comode e semplici. In particolare, con la fine del Terrore, le donne cominciano ad indossare abiti di mussolina bianca che ricordano, da un lato, la chemise à la reine e, dall’altro, risentono di un nuovo gusto neoclassico influenzato dalla pittura di tema storico, greco e romano, ma ancor più delle recenti scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei.

Fonte: Enrica Morini, Storia della moda. XVIII-XXI secolo, Milano 2010, pp. 24-62.
Sara Volpi
Elisabetta De Toni