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Opere

San Domenico resuscita Napoleone Orsini

Dimensioni: 81,5 x 115,3 cm

Data: 1513-1516

Tecnica: Olio su tavola

Collocazione

Accademia Carrara @ Bergamo

Autore

Lorenzo Lotto (Venezia 1480 - Loreto 1556/1557)

Soggetti

Gonnella (vestina)Gonnella (vestina)
Termine riferito a un indumento sia maschile che femminile trecentesco. Nel caso di abbigliamento infantile si tratta di una veste con maniche, caratterizzata da pieghe nella parte inferiore, stretta in vita da un cordone o da una cintura. 
, RoboneRobone
Maestosa e ricchissima sopravveste signorile di gran moda nel XVI secolo. Avvolgente, lunga e quasi sempre foderata con pregiate pellicce. Lo sfoggio dei roboni non sfugge certo alla censura delle leggi suntuarie: soprabiti di questo genere erano infatti sempre ornati con orpelli, guarnizioni e pendagli di ricercata e costosa manifattura.
, CamiciaCamicia
Nel latino tardo il termine camisia indicava un indumento aderente tanto da lasciare scioltezza nel movimento sia che si trattasse di corsa o di combattimento, indossato da uomini e donne. Per secoli la camicia è stata l'unico indumento intimo delle donne, in origine in lino, tagliata a forma di T, con lunghe maniche. Nella seconda metà del XV secolo, ampliandosi gli scolli degli abiti, sempre più in vista, sarà ornata da ricchi ricami. L'impiego come capo intimo scompare nel XX secolo quando le donne cominciano ad indossare la corsetteria a pelle.  
, MantelloMantello
Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla persona e possa drappeggiarsi variamente.
, Saio (saglio, saione)Saio (saglio, saione)
Veste simile alla più antica gonnella, quest'ultima in voga nel XIV secolo e nella prima metà del XV, con ampia scollatura tonda o quadrata da cui fuoriusciva generalmente la camicia elegantemente arricciata. Lunga e ampia, con maniche e guarnizioni, è sfoggiata dagli uomini nel Rinascimento.
, CappelloCappello
Copricapo fornito di tesa, composto dal cucuzzolo (la parte più alta della calotta), la calotta (parte centrale, in corrispondenza del capo), che può aderire o esser sollevata rispetto alla testa, e la falda o tesa, ovvero la parte che sporge alla base della calotta.
, ZuparelloZuparello
Un particolare giubbetto maschile portato a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento e indossato senza alcuna sopravveste, di foggia cortissima e dalle maniche gonfie sulle spalle e fascianti dal gomito al polso.
, CalzebracheCalzebrache
Indumento maschile del tardo medioevo costituito da due pezzi di stoffa che, separati e aderentissimi, coprivano interamente le gambe ed erano fermati da un panno che fasciava il basso ventre e i fianchi.
, StivaliStivali
Calzatura alta che copre la gamba fino al ginocchio e, talvolta, fino a metà coscia. Può essere confezionata in pelle o in cuoio.
, Farsetto (giubbetto, zupone)Farsetto (giubbetto, zupone)
Indumento principale, spesso imbottito, portato sopra la camicia e sotto il giuppone.
, BraghettaBraghetta
Nel Quattrocento, nella moda francese borgognona, alla calza a braca viene aggiunta una parte anteriore nella quale venivano rinserrati i genitali: si allacciava con due o quattro fiocchi a puntali, fibbie o bottoni, usata anche come tasca per i guanti e il fazzoletto. Custodia penica del costume rinascimentale. 
, Maniche ad alaManiche ad ala
, Berretta piattaBerretta piatta
Copricapo morbido e piatto di dimensioni variabili, spesso di velluto e guarnito con ricami e piume. Era diffuso soprattutto nei secoli XV e XVI.

Opere correlate

Pala Martinengo (particolare), Deposizione di Cristo nel sepolcro, Pala Martinengo (particolare), Deposizione di Cristo nel sepolcro

Descrizione

San Domenico resuscita Napoleone Orsini è uno dei tre pannelli che compongono la predella della pala di san Bartolomeo, originariamente collocata nella chiesa dei santi Stefano e Domenico in Bergamo. In questa predella è rappresentato in secondo piano il giovane nobile Napoleone Orsini morto per una caduta da cavallo, riproposto con gli stessi abiti in primo piano ai piedi del santo che prega per ottenerne la resurrezione. Sulla sinistra riconosciamo tre nobili che osservano la scena: due di essi, che sembrerebbero due prelati, indossano una veste nera, lunga ed ampia, sotto questa portano una camicia bianca e sopra un ampio robone nero; infine in testa indossano una berretta piatta. L'uomo accanto a loro, che pare essere Niccolò Bonghi, è l’unico personaggio della scena che indossa una cioppa a righe dal colore giallo acceso di gusto rinascimentale, sotto porta anche lui una camicia bianca coperta da un mantello azzurro che regge con la mano; e infine anche lui porta in testa una berretta piatta nera. Al centro della scena principale troviamo un gruppo di domenicani, tra cui san Domenico che prega: tutti i domenicani indossano il classico saio bianco coperto da un ampio mantello nero con cappuccio legato al collo. Davanti a loro una figura, il cardinale Stefano Fossanova zio di Napoleone Orsini, porta un ampio mantello dal colore rosso acceso: da uno spacco centrale escono le mani ed appare la gonnella bianca sottostante. Dall'altro lato vi è il vescovo Nicola da Tuscolo, vestito in modo molto simile: porta la stessa tipologia di mantello ma di colore grigio, la stessa gonnella bianca ed anche lui un amitto corto bianco sopra la gonnella. Entrambi calzano lo stesso tipo di cappello dalla foggia insolita, a tesa larga, tipico dei pellegrini, legato al collo da un lungo nastro. Dietro di lui stanno due prelati e un frate domenicano che stringe al petto un berretto nero, giudicato un autoritratto di Lorenzo Lotto. Ai loro piedi c'è il corpo del protagonista della scena, Napoleone Orsini, ritratto da Lotto in un audace scorcio prospettico. È vestito con un completo molto colorato: dallo zuparello verde, attillato sul petto e con le maniche a sbuffo, fuoriesce la camicia bianca sottostante. Sopra questi una mantellina, legata alle spalle, di colore giallo. Indossa delle calzebrache multicolori: le calze sono rosse con finestrelle dalle quali fuoriesce una stoffa gialla, mentre le corte brache sono azzurre con ricami rossi. Calza un paio di stivali attillati. In secondo piano, nella scena della caduta di Napoleone Orsini da cavallo, vediamo il protagonista a terra vestito con gli stessi abiti indossati nella prima scena. Accanto a lui il personaggio a sinistra indossa uno zupone azzurro dalle ampie maniche, strette al gomito, e braghette bianche attillate; quello a destra indossa invece un farsetto azzurro con maniche attillate. Sotto porta una camicia bianca e le stesse braghette bianche, in testa una berretta piatta rossa. Dietro, infine, a cavallo, le ultime due figure della scena: l'uomo a sinistra indossa una gonnella verde, legata in vita che scende a terra con larghe pieghe, con ampie maniche ad ala marroni; indossa calze solate bianche ed in testa una berretta marrone. Il cavaliere a destra indossa una veste nera sopra una camicia bianca che sporge dal colletto e una berretta nera. 

Fonti: Lorenzo Lotto, a cura di G.C.F. Villa, Cinisello Balsamo 2011, p. 112; M. Sorelli, Gli enigmi di Lorenzo Lotto, Bergamo 2011, p. 13; B. Berenson, Lorenzo Lotto, a cura di L. Vertova, Milano 2008, p. 58; R. L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, Vol. III, Milano 1964, p. 326; G. Mafai, Storia del costume dall’età romana al Settecento, Ginevra 2011, p. 197; J. A. Black e M. Garland, Storia della moda, a cura di M. Cortini, Novara 1984, p. 132.
Giulia Buttazzoni